Firenze, 19 novembre 2013 – Le parole di mister Fabio Guarducci al sito ufficiale csportaromana.it dopo la vittoria contro la Rignanese: «Sono soddisfatto per i tre punti e per la prestazione della squadra, non era facile ritrovare forza e morale dopo la pesante sconfitta rimediata ad Albinia. I ragazzi sono scesi in campo con grande determinazione, abbiamo preso subito campo e dopo pochi minuti è arrivato il gol di Leo. Per mettere al sicuro il risultato abbiamo dovuto aspettare la fine del secondo tempo, ma anche sull’1-0 la squadra ha sempre dato l’impressione di saper gestire la gara senza particolari affanni. E’ vero però che fino a quando non chiudi le partite non puoi mai stare tranquillo, abbiamo visto tutti cosa è successo due settimane fa contro il Lanciotto Campi, il gol di Conti è stato quindi liberatorio.
Rispetto alla domenica precedente ho cambiato alcuni interpreti: Alicontri ha giocato dal 1′, con Frutti esterno, a centrocampo ho inserito Cecconi, in avanti ho scelto di partire con Pallara, un ’95 di buona prospettiva, nel ruolo di punta esterna. Complessivamente ho visto una squadra in crescita, del resto ad Albinia abbiamo toccato il punto più basso del nostro campionato, sotto tutti i punti di vista, tecnico, tattico, ma anche atletico, come dimostrano i dati del sistema GPS. La speranza di tutti adesso è riuscire a dare continuità ai nostri risultati.
Qual è la dimensione del Porta Romana? Quella che sapremo darci, dipende tutto da noi. Le classifiche si guardano a 10 giornate dalla fine, a quel punto vedi dove sei e capisci qual è il tuo obiettivo. Ma oggi non ha senso porsi dei limiti, attualmente siamo in zona play-out ma a soli cinque punti dalla zona play-off, è tutto possibile, sta a noi con il lavoro riuscire a sfruttare al meglio le risorse che abbiamo. Fino a questo momento, e parlo della mia gestione, siamo stati in grado di esprimere solo il 30% del nostro potenziale, il Porta Romana non è questo. Non abbiamo quasi mai visto i veri Fedi, Chiarelli e Ciolli, giocatori che nella nostra categoria fanno la differenza. Leo e Santini non sono ancora al meglio, in difesa non siamo stati quasi mai al completo. Sono fiducioso perché so che ci sono ampi margini di miglioramento.
La differenza di risultati in casa e in trasferta? Me lo sono chiesto anch’io. L’anno scorso ci allenavamo al “Bibe”, il campo era quello che era, e peraltro non ricordo di aver mai preso tanta acqua durante gli allenamenti. In un certo senso però ti allenavi per giocare la domenica anche in campi al limite dell’impraticabilità. Quest’anno invece abbiamo la fortuna di poterci allenare alle Due Strade, una struttura bellissima, però la domenica fuori casa ti ritrovi a giocare in campi dove quando sposti la palla non sai mai che direzione prende. Per una squadra come la nostra, più tecnica e meno “ignorante”, è più complicato “non giocare”. Ma detto questo, dobbiamo assolutamente invertire la rotta fuori casa, speriamo già da domenica a San Gimignano. Sta a noi adeguarci a tutte le condizioni.
Il nuovo stadio? Siamo orgogliosi di avere a disposizione un ambiente del genere. Ed è una fortuna poter lavorare in una società organizzata come il Porta Romana. Prima parlavamo del GPS, non è da tutti avere a disposizione strumenti come questi, che ti forniscono informazioni ed input sulle individualità o sulla condizione generale del team. Poi, è ovvio, è sempre il risultato del campo che determina, noi allenatori lo sappiamo bene. A volte è un rimpallo a decidere un campionato, ma questa è la magia del pallone, se no non sarebbe così bello e seguito…»