Margheri: «A Porta Romana si lavora da serie A». Sui dati GPS: «La squadra è in salute, a San Gimignano…»

Firenze, 25 novembre 2013 – Intervista a Manuele Margheri, preparatore atletico del Porta Romana. Laurea magistrale in Scienze e Tecniche dello Sport, preparatore abilitato a Coverciano, ha collaborato con Siena, Prato, Pistoiese e Cremonese. Con Margheri parliamo del funzionamento dei sistemi GPS adottati dal Porta Romana per monitorare le performance dei calciatori durante allenamenti e partite.
 
 
«La tecnologia GPS è alla base di strumenti di utilizzo quotidiano, come i navigatori satellitari o i telefoni cellulare. La novità è rappresentata dall’impiego dei sistemi GPS nel calcio, e dalle frequenze utilizzate. Gli strumenti che utilizziamo a Porta Romana permettono di registrare 10 movimenti al secondo, così riusciamo a valutare non solo le distanze percorse, ma anche le accelerazioni, le decelerazioni, ed a calcolare nuovi parametri come la potenza metabolica, che misura il dispendio energetico dei calciatori. Utilizziamo il GPS sia nelle sedute di allenamento che durante le partite, per questo abbiamo avuto una autorizzazione dalla Federazione.
 
Il GPS è uno strumento della dimensione di un portachiavi, posizionato in una tasca dietro il collo dell’atleta. Come hanno risposto i ragazzi? Direi con curiosità, oggi sono loro per primi che alla ripresa degli allenamenti ci chiedono di visualizzare le statistiche, per sapere quanto hanno corso, per valutare le loro prestazioni. L’obiettivo è fornire al mister un riscontro oggettivo di quello che succede durante la settimana e nel corso delle partite, le statistiche permettono di verificare le sensazioni soggettive avute dalla panchina.
 
Le statistiche influenzano la formazione? No, certamente no. Possono però aiutare a capire lo stato di forma di un giocatore che arriva da un infortunio, i dati ci permettono di capire se il ragazzo ha raggiunto o meno lo standard pre-infortunio o i livelli dei compagni. In teoria questa strumentazioni ci potrebbe permettere di individualizzare gli allenamenti, ma non dobbiamo dimenticarci che siamo in una categoria dilettantistica, i ragazzi studiano o lavorano ed il tempo a disposizione è ridotto. Prevenire alcuni infortuni? No, però si può capire lo stato di forma e adattare i carichi di lavoro.
 
Come sta la squadra? Premesso che il calcio, direi anche fortunatamente, non è una scienza esatta, possiamo dire che nelle prime 12 giornate c’è stata quasi sempre una correlazione tra l’intensità misurata, intesa come accelerazioni e frenate, ed i risultati ottenuti sul campo. Le prestazioni migliori a livello atletico sono state sicuramente quelle contro Baldaccio Bruni, Rignanese e contro lo stesso Lanciotto Campi, al di là del gol subito al 94′. Invece i valori peggiori sono stati rilevati ad Albinia, solo in gara perché in realtà durante la settimana i dati erano stati positivi. L’eccezione è rappresentata proprio dalla partita di ieri a San Gimignano: i dati che abbiamo rilevato sono infatti perfettamente sovrapponibili a quelli della partita della settimana scorsa contro la Rignanese. E durante gli allenamenti l’intensità era stata addirittura superiore alla settimana pre-Rignanese. Da un punto di vista atletico quindi la squadra sta benissimo…
 
Il giocatore più in forma secondo i dati?
Se devo fare un solo nome dico Gianluca Conti, mi fa piacere perché la stagione passata aveva avuto diversi problemi fisici, mentre quest’anno è cresciuto molto e regge bene tutti i carichi di lavoro.
 
Oltre al GPS utilizziamo anche i filmati, tutte le partite sono riprese dall’alto e analizzate attraverso uno specifico software, per rivedere errori e particolari situazioni di gioco.
 
Come sono arrivato al Porta Romana? Tramite Stefano Fiorini e l’associazione preparatori atletici. Sono contento perché è la squadra del mio quartiere, e poi c’è la grande fortuna di poter lavorare con strumentazioni all’avanguardia in un ambiente come le Due Strade. A Porta Romana, con le dovute proporzioni, si lavora da serie A, mixando le nuove concezioni con le esigenze della categoria…»

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