Firenze, 24 marzo 2014 – L’analisi di mister Guarducci all’indomani del k.o. contro la Sinalunghese: «Non è stata una domenica fortunata, le cose si sono messe male fin dal riscaldamento, quando si sono fermati Locchi e Leo. Dopo pochi minuti di gioco abbiamo perso anche Fedi. Al suo posto stava per entrare Chiarelli, ma incredibilmente Niccolò è stato allontanato dal campo dall’arbitro, abbiamo provato a chiedere spiegazioni, ma ancora oggi non ho capito cosa ha segnalato il guardalinee. Lo stesso assistente di gara ha segnalato anche il calcio di rigore per i locali, poi ha suggerito la mia espulsione, quella di Santini, e sull’1-1 ha fermato per un fuorigioco molto dubbio lo stesso Santini lanciato a rete. Non voglio alimentare polemiche, diciamo che non siamo stati fortunati. Il rigore? C’è stato un contrasto in area, la palla è sbattuta sulla mano di Pomo, o si amputa un braccio… Prima del riposo abbiamo pareggiato con Conti, poi nel secondo tempo abbiamo provato ad alzare i ritmi, per mezz’ora abbiamo fatto noi la partita, siamo andati vicinissimi al 2-1 sempre con Conti, che da buona posizione ha tirato alto. Invece abbiamo subito noi il secondo gol, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, e allo scadere è arrivato anche il 3-1 con un gran tiro da fuori area. La mia espulsione? Nell’occasione non avevo nemmeno aperto bocca… poco prima avevo molto pacatamente segnalato al guardalinee l’ennesimo fallo commesso dal numero 8 di casa. Preoccupato per la classifica? Purtroppo i risultati delle ultime due giornate fanno sì che ancora non siamo matematicamente salvi, ma siamo comunque in una posizione abbastanza tranquilla, anche se domenica dovremo affrontare la capolista. All’ultima giornata però il San Donato Tavarnelle dovrà giocare con la Bucinese. Se per noi è difficile, per le altre squadre in lotta per non retrocedere lo è di più. In ogni caso non dobbiamo guardare gli altri, ma pensare solo a noi stessi, a fare risultato domenica e a Calenzano all’ultima giornata. Non è stata una stagione fortunata, abbiamo dovuto fare i conti con tanti infortuni, altrimenti ora non saremmo qua a guardarci alle spalle…»