Firenze, 30 marzo 2015 – Nuovo appuntamento con la rubrica curata da Giacomo Grazzini: “Tutto il calcio minuto più… minuto meno. Il calcio ai tempi di Comunardo Niccolai”. Ecco il commento all’ultima partita di campionato:
Questa settimana è stata perlopiù contrassegnata da una vibrante polemica nata tra l’allenatore della Nazionale.. Conte e taluni o forse meglio talaltri… nobili del calcio, circa l’ opportunità o meno di utilizzare in Nazionale ancora i cosiddetti “oriundi” (.. e cioè coloro che possono vantare nel loro albero genealogico, almeno una presenza di una recente parentela italiana…). La sorte ha poi voluto che sabato sera, fosse proprio un ” oriundo” a salvare l’Italia da un pericolosissima sconfitta contro la Bulgaria, in chiave di qualificazione europea, pareggiando a pochi minuti dalla fine, lo svantaggio fino a quel momenti dai nostri subito, di due reti a uno, e trasformando così, in un sol colpo e per il sollievo generale dei nostri animi, un vero e proprio campo da gioco “infernale” in un ritrovato giardino dell’… Eder.
Eppure negli anni sessanta l’impiego di questi giocatori, quasi “italiani ” nella Nazionale, era molto frequente.
Ricordiamo l’esempio di Omar Sivori e di Humberto Maschio, ma anche di altri grandissimi campioni appena appena più recenti, come Jose’ Altafini ed Angelo Benedicto Sormani, i quali, mentre svolgevano molto bene i loro lavoro per conto dei loro rispettivi Clubs di riferimento, non fu così, invece, per i colori azzurri, per i quali essi non riuscirono ad offrire quel contributo da noi lungamente e fortemente sperato. Ricordiamo, in tal senso, la bruciante sconfitta sofferta dalla nostra Nazionale azzurra “zeppa” di “oriundi “, durante la competizione avvenuta nei Mondiali del Cile del ’62, dove i nostri furono letteralmente sconfitti e picchiati dalla squadra di casa, la quale ci castigò impietosamente, con il più classico dei risultati e cioè 2 a 0, costringendo i nostri eroi ad intraprendere prematuramente la strada di ritorno verso casa.
Tale esperienza negativa, anche all’epoca, aprì la strada verso una forte polemica circa l’ opportunità o meglio il vantaggio di dover impiegare gli “oriundi” in nazionale, reputati, ancora un po’ troppo avulsi da quel sentimento nazionale patriottico che, invece, ci dovrebbe sempre ispirare.
Tale disputa, aggiungo, si chiuse solo qualche anno più tardi, cioè nel ‘ 66, dopo il terribile tracollo, subito dalla nostra nazionale durante Mondiali d’Inghilterra, con il conseguente divieto assoluto, imposto dalla Federazione Italiana alle nostre squadre italiane, di poter acquistare giocatori con passaporto straniero, anche se con tracce ” italiche ” autentiche, nel loro DNA.
Tale provvedimento avrebbe dovuto avvantaggiare la crescita di giovani talenti italiani, direttamente nelle nostre Scuole Calcio, con risvolti futuri importanti per i risultati della nostra Nazionale all’estero.
Diversamente da quanto successe in Nazionale, decisivo invece fu il contributo corrisposto dagli stessi “oriundi” alla conquista delle prestigiosissime vittorie ottenute direttamente dalle loro squadre di Clubs, in campo sia nazionale che internazionale.
Con Sormani ed Altafini, il Milan, infatti, s’impose, durante tutti gli anni sessanta, vincendo scudetti, Coppa Italia, Coppa delle Coppe, Coppa dei Campioni e Coppa Intercontinentale.
Tuttavia, insieme ai suoi “oriundi “, la Società rossonera, potette sempre e certamente contare, comunque e soprattutto sull’ estro puro ed incommensurabile del suo “Golden Boy”, Gianni Rivera.
Epocale fu, per esempio quella celebre vittoria ottenuta nella finale di Coppa dei Campioni, dalla squadra Rossonera, contro il Benfica a Wembley nel ‘ 62, dove la squadra lusitana, dapprima andò in vantaggio con Eusebio, per essere poi raggiunta e quindi superata con una doppietta di Altafini.
A tal proposito, proprio per dar conferma al concetto espresso precedentemente, ricordiamo il bellissimo lancio in profondità effettuato, proprio, da Rivera per l’oriundo Altafini, il quale, Jose’, italo brasiliano dal sorriso facile, trovandosi, da solo, a tu per tu col portiere lusitano in uscita, da buon cannoniere com’era, prese la mira e poi, implacabilmente, lo freddo’ senza pietà.
Epocale fu anche, la vittoria conquistata dal Milan nel ‘ 69 a Madrid, nella finale disputata e vinta contro l’ Ajax di Cruijff per 4 a 1, partita in cui Rivera, sempre lui, servi’ su di un. .Piatto d’oro e non d’argento, Assists assolutamente meravigliosi per l’oriundo Sormani e lo scatenato, Pierino ” la peste ” Prati, che quella sera di reti ne realizzo’ addirittura tre.
Già proprio lui, Gianni Rivera, vero protagonista, ispiratore di tutto il gioco e comune denominatore di tutte le partecipazioni alle finali europee vinte ed alle vittorie importanti, sia nazionali che internazionali, conseguite appunto dal Milan in quel periodo.
A tal proposito il campione Alessandrino, secondo me, e’ senz’altro da considerare, insieme ad Antognoni, naturalmente, uno dei più grandi talenti italiani di tutti i tempi, riconoscimento confermato anche dalla meritata consegna, sempre nel ‘ 69, dell’ ambitissimo pallone d’oro, riservato ai migliori giocatori di ogni epoca. In Italia solo Paolo Rossi e pochi altri italiani hanno veramente meritato, in seguito, questo grandissimo riconoscimento.
Rivera nel 72/73, fu anche il primo centrocampista a vincere la classifica cannonieri, con ben 17 goals, seppur in coabitazione con i bombers dell’epoca Beppe Savoldi ( Bologna ) e Paolino Pulici ( Torino ), e questo a testimonianza che non solo gli Assist, il Golden Boy, sapeva regalare agli attaccanti, ma anche tanti goals, ninfa vitale, questa, per dar sostegno alle speranze di tutti i suoi tifosi ed ammiratori.
Gianni Rivera, fu, purtroppo, anche posto al centro di un caso, credo certamente ormai ben conosciuto un po’ da tutti i cultori della Storia del calcio, caso che scateno’ una accesa disputa, proprio tra più conosciuti competenti del Calcio di quegli anni, tra cui Gianni Brera per esempio, disputa nata all’indomani, dicevo, proprio della famosa finale di Mexico ’70.
Tale accesa polemica, proseguendo il mio racconto, ebbe come motivo predominante, quella famosa quanto inspiegabile esclusione della Mezzala rossonera, e cioè Rivera, dalla squadra titolare di partenza, squadra che, come e’ ben noto a tutti, poi alla fine rimedio’ una bruciante quasi umiliante amara sconfitta per 4 a 1 contro l’invincibile armata verdeoro del grande Brasile di Pelé.
L’ ingresso tardivo, cioè solo nel finale di partita, del talento rossonero ,esattamente a soli 6 minuti dalla conclusione dell’incontro, quando il risultato, purtroppo, era già ” belle “compromesso, ebbe, in particolare, per tutti gli ammiratori di Gianni Rivera e non solo, proprio il sapore di una ” beffa”.
I più, infatti, pensavano che, durante il corso della partita, sarebbe stato almeno riconfermata, la famosa e ricorrente staffetta con Mazzola, turnover adottato, invece, come tutti ben sanno, in quasi tutti gli incontri precedenti, e credo che, anche in questa circostanza, tale staffetta, sarebbe stata, quantomeno opportuno, da riconfermare ,anche e soprattutto al solo scopo di far rifiatare qualcheduno dei nostri, uscito veramente stremato per lo sforzo profuso sotto un caldo infernale, solo 3 giorni prima, al termine della famosa ” Semifinale – Maratona ” contro i panzer tedeschi di Beckenbauer, battuti stoicamente per 4 a 3.
Il momento dell’impiego di Rivera era talmente atteso dai nostri tifosi, che, via via che trascorreva il timer del cronometro alla rovescia, essi stessi, cioè i supporters azzurri, esclamavano e si domandavano preoccupati a gran voce “…Prima o poi ar.. Rivera anche il suo momento o no..? “, considerando, inoltre che, il ” Golden Boy ” del calcio italiano, era stato anche il grande protagonista della semifinale, appena ricordata, realizzando proprio il famoso goal della vittoria del 4 a 3 contro gli indomabili tedeschi, con un piatto ” freddo ” e preciso, servito al centro, che eluse, spiazzandolo, il disperato intervento volante dell’esperto numero uno teutonico, Sepp Maier.
Il Mistero di quella scelta, come si sosteneva a quel tempo, tra i maggiori esperti sul tema, risiedeva, forse, nella forte esigenza dettata proprio dai complessi rapporti che si erano, nel frattempo, già instaurati nello spogliatoio, che a quanto pare, condizionarono non poco le scelte finali del Direttore Tecnico Valcareggi, inducendolo ad intraprendere una scelta, che alla fine, probabilmente, risulto’ più politica che tecnica,
Ciò rafforzo’ nel pensiero della maggioranza degli sportivi italiani, la consapevolezza che, probabilmente, con il ” Golden Boy ” in campo ,almeno già sin dall’inizio del secondo tempo, avremmo venduto, in quella finale, forse un po’ più cara la nostra “pelle”.
Rivera, non fu solo un gran campione dotato di estro, ma anche un ragazzo estremamente intelligente. Egli infatti, terminata l’esperienza sportiva, si affermò anche in politica, ricevendo prestigiosi incarichi, anche nel Governo dello sport e non solo.
Ed ora finalmente dopo aver raccontato le gesta di Gianni Rivera e dei suoi amici “oriundi”, ecco il mio personalissimo commento alla partita di oggi disputata e pareggiata contro il Foiano della Chiana con il punteggio di 0 a 0.
Intanto, ci tenevo a precisare, che con tutti i fatti. ..illegali che oggigiorno ci circondano, tra scandali politici, sportivi, omicidi e stragi di massa, sentenze di processi forse più lunghi di una pena, finalmente la giornata odierna e’ iniziata con qualcosa di veramente. .legale e cioè. ..l’orario !
Ed infatti stavolta si inizia con una mezz’ora di ritardo, e così alle 15,30 prende il via la partita, ma senza inno stavolta!
All’andata se ricordiamo bene, i nostri avversari ci spazzarono via con un. . Foiano di vento e proprio con un. . Foiano di vento, contrario alla direzione dei nostri attacchi, la partita prende inizio.
Loro concentrati come. ..Monaci. . in meditazione, ma..Liberali nello spirito ed il cui motto e’ “.. Anche se non dormo,. .Russo. . ” con un Mister che come un. .Foiano di vento, che fa sonar la. .Cala’ Campana, li. .Chiana tutti quanti a farli…Fani. .Chiarenza delle loro vere intenzioni, nella speranza di poterci cuocere a foco lento con un eccellente. .Mugnai, naturalmente, e poi a farci a. .Fettolini ben bene, finché di nuovo, non. .Cala’ Campana..naturalmente !
Noi invece, oggi, ci presentiamo addirittura senza sette titolari, ma l’animo e’ quello giusto e quindi anche senza i sette, ci faremo in. .quattro..!
Una grande occasione si sviluppa dopo circa 10 minuti, con Ciolli che si libera molto bene dell’avversario, presentandosi solo davanti ad un. .Bruto Liberali, che non abbocca però, al tentativo del nostro attaccante di spiazzarlo, deviando invece la conclusione alla sua sinistra, fuori dallo specchio.
Immediatamente dopo Ciolli libera sulla destra Gori, che da posizione decentrata tira una conclusione sull’esterno della rete.
Alla mezz’ora, punizione secca scoccata dal Foiano da fuori area, che quasi sorprende Strambi, il quale però devia la conclusione sulla traversa.
Intanto però, i nostri lottano pallone su pallone, con un impegno davvero encomiabile e che non ha precedenti. con la difesa che regge colpo su colpo, con il centrocampo che, nonostante tutto, con quel Foiano di vento che spira contrario, riesce comunque a far circolare bene la sfera, con Lucas Batistuta e Ciolli, infine, lassù davanti, che danno battaglia, dando e prendendo colpi e mettendo così sotto pressione l’intera difesa avversaria.
A fine primo tempo un brivido corre sulla schiena di noi tifosi, allorquando Locchi, sfruttando un cross avversario, stacca di testa e colpisce il palo della nostra porta alla sinistra di Strambi ; ed in quel momento, ritornando appunto agli anni ‘ 70, mi sono rivisto la scena ricorrente di Comunardo Niccolai, che nell’atto eroico di salvare il suo Cagliari, dagli attacchi avversari, infilava di testa il povero Albertosi, davvero incredulo nel vedersi battuto dal suo stesso pur valido stopper e compagno di squadra. E meno male che da noi, però, c’era il palo di mezzo. .!
L’ultima occasione del primo tempo e’ nostra, con Ciolli che tira a botta sicura, ma Liberali risponde con una grande prodezza.
Nel secondo tempo dopo venti minuti Lucas allarga per Ciolli che tira da posizione decentrata impegnando il portiere, che ancora una volta e’ bravo a respingere la sfera.
Alla mezz’ora ancora Ciolli che si libera sulla sinistra ,e da posizione impossibile con un tiro in diagonale incrocia sulla destra. superando il portiere, ma colpendo, ahimè, il palo interno e Liberali ancora una volta si salva, che peccato!
Finisce la partita, con un applauso sincero a tutti i nostri giocatori, i quali, tutti quanti, meritano davvero un “encomio”, perché hanno dato veramente tutto quello che potevano dare, sfoderando una prestazione di tutto rispetto e sicuramente all’altezza di coloro che loro stessi hanno degnamente sostituito.
Ottime le prestazioni, per esempio, in difesa, sia di Frutti che di Bartalesi, ma anche di Rustioni. Buona la prestazione anche a centrocampo di Gori e Meucci.
Insomma un grazie a tutta la squadra, per ciò che, oggi, ci ha regalato sia in termini tecnici, ma anche come impegno psicofisico profuso durante tutto l’incontro, la quale prova, ha evidenziato presente nei nostri ragazzi, valori morali davvero importanti.
Quindi ancora una volta Forza Porta Romana e avanti così con il prossimo impegno! Buona settimana, g