Firenze, 27 aprile 2015 – Nuovo appuntamento con la rubrica curata da Giacomo Grazzini: “Tutto il calcio minuto più… minuto meno. Il calcio ai tempi di Comunardo Niccolai”. Ecco il commento all’ultima partita:
Dopo che la settimana scorsa, anche il…Gioco del Monopoli, è entrato, a pieno titolo, nei programmi ludici dello stadio Buozzi,…Monopolizzando, di fatto, su di sè, l’ attenzione di tutti quanti, Mercoledì della settimana appena trascorsa, invece, sempre alle “Due Strade, si è manifestato un altro evento di grandissimo interesse e cioè, nientemeno che, la finalissima, con in palio la conquista della Coppa Italia del campionato nazionale d’ eccellenza.
Anche in tale circostanza, come era già accaduto nell’altra finale, un’ altra squadra pugliese si è imposta alla grande, dimostrando così a tutti quanti, che quando il calcio pugliese vuole, può lasciare completamente di sasso, anzi di… Busto Arstizio, qualsiasi diretto avversario, che pretenda di volerlo contrastare e superare, sia nel gioco del…Monopoli che altro.
Stavolta però, è toccato al Francavilla, il dovere territoriale di difendere l’orgoglio pugliese, riuscendo nell’ impresa di far prevalere il proprio impeto ” normanno” sull’avversario finalista, con il punteggio finale di 4 a 2, dimostrando, così, al mondo intero, come, una squadra che proviene da ” un po’ più giù ,verso Sud” puo’ farla davvero… Franca..villa, nei confronti di chiunque risieda e provenga, da “un po’ più su ,verso Nord”.
Per di più questo importante spareggio è risultato essere, alla fine della fiera (.. forse di ” Levante”) musica per le…Orecchiette attente dei simpatici Pugliesi, che, anche in tale circostanza, dicevo, si sono dimostrati più bravi assai dei loro diretti avversari, entrando come…Trani, con successo immediato, tra le… Maglie fitte dell’avversario, per renderlo del tutto inoffensivo, quasi…Bitonto, s..Foggia..ndo una classe non da tutti, e tutto questo, signori miei, è avvenuto, chiaramente, senza che per alcuna ragione, qualcuno…Bari, mi raccomando.
Mi viene in mente, però, che, forse, anche un po’ di merito di questo successo, ce l’abbiamo avuto proprio noi addetti del Porta Romana, e organizzatori ufficiali della manifestazione, perché’, fin da subito, ci siamo prodigati nell’accogliere la tifoseria tutta, provata, per la verità, dal lungo viaggio, per poi ristorarla al loro arrivo, offrendo loro un servizio svolto, direi, in maniera talmente efficiente e ben organizzata, tanto che alla fine ,e questo l’hanno ammesso proprio i loro dirigenti, è come se si fossero ritrovati, tutti insieme, in famiglia e cioè a casa loro, anzi a…Casarano loro.
E così alla fine, tutto si è svolto efficientemente e nel pieno rispetto della…Lecce, con la piena soddisfazione proprio di tutti, anche se, a dire il vero, coloro che hanno preso poi la direzione diretta per farsi un bel….Brindisi finale, non sono stati certamente gli stessi che, alla fine della gara, sono rimasti di…sasso, anzi di…statua, anzi di….Busto Arstizio.
“Prosit! Mi verrebbe da gridare e non solo a chi ha ben organizzato il gioco del…Monopoli, ma….prosit, quindi, anche anche alla…Martina…Franca alla…Franca…Villa ed a tutta la Puglia, ed anche a chi si…Ostuni, come Gianni Impagliatelli, da sempre, a riconoscere i loro grandi meriti, merito di un popolo sportivo, che, seppur diviso tra…l’Oronzo ed il…Pugliese, grazie al loro entusiasmo e sacrificio, hanno potuto permettere alle loro squadre di poter…Salento, assai velocemente, tanti e poi tanti gradini della scala meritocratica del calcio Dilettantistico italiano…Nazionale, che è poi, alla fine, quello che più…Conte, per davvero.
Del resto il calcio del sud, le cui gesta abbiamo, or ora, posto in risalto, è sempre stato, anche nel passato, una fucina davvero” produttiva ” per tutto il Pianeta del pallone.
A tal proposito, un simbolo importante, che ha dato, davvero tanto, al calcio italiano ,a cavallo degli anni 60/70, ed al quale, ancora oggi, tutto il mondo del football italiano e napoletano, nei ricordi e nei valori che furono, ogni tanto disperatamente si ag.. Grappa, è… Julia..no!
Antonio Juliano detto ” Totonno “, classe ‘ 40 , nato e vissuto sotto la…Campania dell’affetto profondo ricevuto e riversato, in egual,
misura dalla / alla sua Napoli, per la cui squadra è stato per quasi 15 anni una vera e propria bandiera, ha esordito proprio con il Napoli calcio nel ‘ 63, in serie B, stabilendo fin da subito, un importante record, che ancora oggi, mi risulta, non essere mai stato violato da alcuno e cioè quello di riuscire a vincere una Coppa Italia, militando in una squadra partecipante al campionato cadetto.
Inoltre il….”Totonno”…insuperabile, proseguì la sua lunghissima carriera nel Napoli, fino a concluderla solo nel campionato 76/77, e riuscendo, lungo questo indimenticabile percorso, a posizionarsi per ben due volte secondo in campionato alle spalle di due grandi, e sfiorando così, almeno nella circostanza, delle due, più recente, la conquista per un niente, dell’ ambitissimo scudetto.
Ricordiamo, a ben donde, la squadra del 73/ 74, che disputo’ con la Juve una volata, testa a testa, che duro’ per un’ intero campionato, con il risultato appeso ad un filo fino all’ ultima giornata:
La porta era presidiata da “Gedeone” Carmignani, sulla fascia destra stazionava quello che alla fine si merito’..La Palma di miglior terzino dell’anno. A sinistra c’era un…Po’..gliana. Centrale accanto al roccioso ed esperto Tarcisio Burnich, stazionava uno, che non faceva passare neanche i…Bruscolotti.
A centrocampo accanto a “Ciccio”Esposito ex Viola, c’era un…Orlandini ,per la verità, poco…Furioso e molto più…” Birillo ” ma certamente meglio di un cavaliere….Rampanti.
Tutti quanti, naturalmente, erano al servizio di quel regista, tutto..fosforo e polmoni, che faceva di nome Juliano Antonio.
Lassù davanti, intenti a finalizzare il gioco totale, ben predisposto dal mister Vinicio, c’era quel…Pino, che con Giorgio Braglia e Sergio Clerici, faceva..Massa critica in mezzo alle difese avversarie.
Ed eccoci finalmente al “gringo” Clerici, proprio lui, il quale, a sostegno di quanto da me già detto, confermo’, ancora una volta, durante la stagione, la sua indole realizzativa, mettendo a segno, alla fine di questo bellissimo campionato, un bottino davvero cospicuo, e cioè di ben 14 reti.
Anche Braglia ne siglo’ tante e cioè ben 12, mentre Massa, quel piccoletto, che si dimenava sulla destra, si fermo’, si fa per dire, a 9 reti.
L’anno successivo, ecco che vi fu il sensazionale colpo di mercato, e cioè l’acquisto di “Mister Due Miliardi ” e cioè Beppe Savoldi, colpo sensazionale, dicevo, portato a buon fine direttamente dal Presidentissimo Ferlaino, un vero leader, l’ex proprietario della società Partenopea, che, nella sua ambiziosa gestione, non dimostrò mai di avere, qualsiasi fosse l’…Episcopo finale, un…” andamento lento”, ma al contrario dimostro’ a tutti, di poter essere un numero uno, che…Corrado davvero veloce, veloce eccome!
Beppe Savoldi, grandissimo bomber, fu acquistato quindi dal Bologna, società, quella felsinea, che ricevette in cambio, oltre che un ingente somma di denaro,, come contropartita tecnica ,anche il ” gringo ” Sergio Clerici e il centrocampista ex Toro, Rosario “cavalier”..Rampanti.
A Clerici, il sacrificato di turno, non andò e non è mai andato giù questo suo trasferimento, proprio in considerazione dei suoi grandissimi meriti sportivi raggiunti, proprio nei due anni che milito’ sotto il Vesuvio, con la maglia azzurra, proprio perché, come dichiarò a più riprese l ‘attaccante partenopeo, egli si sentiva di esser stato tradito, perché si riteneva ancora di poter esser un giocatore all’altezza del suo Napoli. Comunque il “vecchio” centravanti italo brasiliano, già grande protagonista del campionato italiano nel corso della sua lunga carriera, prima con la maglia del Verona, poi con quella Viola della Fiorentina e poi ancora con quella appunto del Napoli, ebbe il grandissimo merito di poter dimostrare nei due anni successivi, e cioè dalla fine dell’idillio partenopeo in poi, di non sfigurare affatto, neanche ai piedi della “Torre degli Asinelli” con la gloriosa maglia rossoblu del Bologna, confermandosi, ancora una volta, un bomber di razza, dalla media realizzativa, per quei tempi che furono, veramente discreta.
La formazione che fu protagonista, insieme a capitan Juliano, nell’anno 75/76, della conquista della Coppa Italia, era più o meno quello già citata in precedenza ( 74/75 ), salvo l’ingresso di Beppe Savoldi, al posto del ” Gringo “, il quale attaccante bergamasco, confermo’ subito la sua fama di grande goleador, con ben 14 reti realizzati alla fine del campionato 75-76. Nella finale del secondo trofeo più importante d’Italia, cioè la Coppa Italia, gli azzurri surclassarono nettamente il povero Verona con il punteggio di 4 a 0, grazie proprio alla doppietta di uno scatenato Savoldi, ad una rete di Giorgio Braglia ed ad un autogol dello sfortunato e mitico portiere Alberto Ginulfi, che per tanti anni è stato, anche lui, una vera e propria ” bandiera ” stavolta della Roma,…Peiro’!
Anche con la maglia della nazionale ” Totonno” Juliano, ripago’ sempre la fiducia di chi l’aveva convocato, arrivando a conquistare, per esempio, nel ’68, quell’Europeo, che già più volte, ormai, è stato da me precedentemente citato.
Fu, nello specifico, Juliano, protagonista della prima finale disputata a Roma, contro la fortissima Yugoslavia di Dzaijc, gara dai nostri azzurri pareggiata con non poca sofferenza, per 1 a 1, e poi ripetuta e vinta dagli azzurri, appena pochi giorni dopo, con il risultato di 2 a 0 con reti di Riva e Anastasi.
Riportiamo di seguito, la formazione dell’Italia schierata nella prima finale dell’europeo di Roma, sotto la guida di Valcareggi :
in porta Zoff, terzini Burnich e Facchetti, centrali Guarneri ed un difensore centrale che soleva togliere le… Castano dal fuoco. A centrocampo c’erano Ferrini e Juliano e questo, però, mi pare di averlo….Lodetti. Sulla fascia destra…volava l’..Angelo Domenghini. In avanti, su Prati e con un…Prati ancora in….erba, giostrava il centravanti Anastasi.
Al gol del bomber slavo Dragan Dzajic, rispose, quando mancavano appena 10 minuti dalla fine, con un bolide secco, Angelo Domenghini. La seconda finale giocata 2 giorni dopo dalla prima, vide la squadra azzurra giustamente rivoluzionata per dar spazio a forze fresche, da qui ecco l’ingresso di Rosato al posto di Ferrini ; di Salvadore al posto di Castano ; di De Sisti al posto di Juliano, di Mazzola al posto di Lodetti ed infine di Gigi Riva al posto di Prati.
Juliano, inoltre, fece anche parte della spedizione di Mexico 70, dove partecipo’ alla finalissima persa contro l’imbattibile Brasile di Pelé, entrando nella ripresa, al posto dello stremato Mario Bertini.
Ma di questo sfortunato evento mi sono già espresso abbastanza, in qualche Domenica precedente.
E sulla scia della gesta di Antonio “Totonno” Juliano, che, come ho già narrato, ha rappresentato e rappresenta, senz’altro ,anche a tutt’oggi, un’altra “bandiera”, ed un altro bell’ esempio del calcio italiano, passiamo adesso a commentare la partita spareggio, valevole per i play off, che ha visto, oggi, di fronte l’uno contro l’altro, i nostri arancioneri contendersi la disputa contro quei…Baldacci giovani, o forse meglio….GIovagnoli, tendenti forse più sul..Bruni che sul biondi, ma diversi assai rispetto al nostro.. Chiarelli.
Ecco lo schieramento della formazione della compagine Valteverina, pronta a darci…battaglia, come accade mesi orsono nella disfida di ritorno di campionato, che ebbe luogo ad…Anghiari.
In difesa con il numero…Due, giocava…Tre..ghini. Il nome del loro vice capitano era stato già stabilito da…Giorni. Sembra strano ma l’unico…Bruni del…Baldaccio, era il numero 4. L’ otto poi, oltre a giocare al pallone, faceva un tal…Fracassi, con un sonoro che forse doveva servire per attirare un po’ più l’attenzione dell’arbitro.
In avanti presentavano un attaccante veramente abile in area di rigore, e cioè un’ opportunista che farebbe goal anche di…rin… Terzi.
Per la grande tecnica di base da lui posseduta, ecco infine l ‘ Ala sinistra del Baldaccio, il quale fantasista, per la verità, farebbe un gran comodo anche a parecchie squadre della nostra categoria, proprio per far… Quadroni il…cerchio del loro attacco.
Ore 16 finalmente si parte..!
Il primo quarto d’ora si assiste ad un grande pressing, praticato dal Porta Romana a tutto campo.
Le ripartenze del Baldaccio sono affidate, invece, a…Bartolo che presiede la…Cintoia di centrocampo, con azioni, che, tuttavia, non trovano sbocco tra le maglie dell’arcigna difesa arancionera.
Dopo 20 minuti Conti, subito in grande evidenza nel suo atteso rientro fin dall’inizio della gara, riusciva ad anticipare il difensore, che, nel tentativo di liberare, entra in netto ritardo, stendendo il nostro centravanti in area di rigore.
Ciolli, è colui che si incarica di questa pesantissima responsabilità, di tirare il penalty, ma non delude perché, dagli undici metri, spiazza completamente il portiere ed è l’ 1 a 0 per noi.
Sullo sviluppo di un’azione successiva, su cross da destra a sinistra, Conti colpisce il pallone di testa, molto bene, infilando la sfera direttamente nell’angolino sulla sinistra di Giovagnoli.
Purtroppo, incredibilmente, l’arbitro annulla il goal, per sospetto fuorigioco. Ma fuorigioco di chi, mi domando ? Questa azione, nell’ottica della discutibile scelta arbitrale, sicuramente rappresenta uno di quei casi, da ricontrollare senz’altro alla moviola.
Il secondo tempo, si riparte alla grande, sulla falsariga del grande impegno, già profuso molto bene nel corso primo tempo.
Dopo circa 10 minuti, la partita si mette bene, perché Chiarelli dopo essersi abilmente liberato sulla destra, indirizza un bel traversone ben calibrato per Ciolli, che al volo non perdona e la mette dentro, ed è 2 a 0 per noi.
Poi, come spesso è già successo in altre circostanze, i nostri calano un po’ d’intensità, intensità ben espressa, invece, precedentemente, consentendo, adesso, agli altri, di affacciarsi pericolosamente in area di rigore.
Bravissimo, intanto, il nostro “portierino ” Compagnoni, nel respingere un tiro a botta sicura, scagliato dal loro attaccante, da pochi metri.
Purtroppo poi, dopo l’ennesimo assalto del Baldaccio, a 20 minuti dalla fine, un tiro secco di Quadroni, forse deviato da Santini, questa volta, purtroppo, batte l’incolpevole Compagnoni e così riapre la partita.
A pochi minuti dalla fine, Ciolli anticipa Giovagnoli, che lo mette giù in area di rigore, con l’arbitro che, tra lo stupore generale, fischia una punizione a nostro sfavore, per un presunto fallo compiuto dal nostro attaccante sul portiere.
La partita, per fortuna, si conclude così, con una prestigiosissima vittoria conquistata da parte dei nostri, successo questo, davvero eccezionale, per i nostri amati colori arancioneri, successo che lancia un messaggio davvero … Chiarelli a tutto il mondo del calcio : “…Il Porta Romana c’è e continuerà con forza, a disputare la sua corsa verso la finale play off, traguardo, quest’ultimo, che sarebbe davvero storico e fondamentale, per tutti noi, poterlo portare a buon fine.
E quindi prepariamo, al meglio, il prossimo spareggio, il quale, si disputerà Domenica prossima, ancora una volta, contro l’agguerrita Rignanese, e sarà, certamente, come vivere un ‘altra…battaglia, una battaglia vera, come quella disputata oggi, con l’..Anghiari.
Forza Porta Romana, quindi, affinché il sogno continui!
Buona settimana, g