Firenze, 23 novembre 2015 – Nuovo appuntamento con la seguitissima rubrica curata da Giacomo Grazzini: “Tutto il calcio minuto più… minuto meno. Il calcio ai tempi di Comunardo Niccolai”. Ecco il commento alla partita contro la Bucinese:
Durante un’ intervista , che fu rivolta a Giuseppe Brizi , storica bandiera Viola degli anni 60/70 , il mitico ” Pino secolare gigliato ” , alla domanda specifica , su quali furono , secondo lui, i tre maggiori episodi della sua lunghissima carriera con addosso la maglia della Fiorentina , che gli fecero venire , di più , la “pelle d’oca” , lui rispose , senza esitazione:
” A parte lo scudetto vinto nel ’69 , sicuramente , fu quando realizzai i miei due goals più importanti e determinanti della mia carriera , rispettivamente , contro la Spal , all’ esordio e contro l’ Inter nel ’71 “.
Poi , dopo una attimo di riflessione, concentrato com’era , nel raccogliere quei ricordi indelebili di quei felici momenti, spiego’ meglio : ” ..Il primo lo feci , come ho detto , in occasione del mio esordio in serie A , nella Fiorentina , che avvenne nel marzo 1963 , contro la Spal , una partita che fu vinta dalla Viola , per due a zero . In quella circostanza trafissi Bruschini , con un tiro secco su ribattuta della difesa avversaria.
La seconda , nel ’71 , in occasione del goal del pareggio realizzato al 90 simo , contro Inter , a venti secondi dalla fine , goal che valse alla Fiorentina in quella stagione la salvezza dalla retrocessione in serie B … “.
Ed e’ , proprio, sul secondo episodio , che vorrei porre l’ attenzione , perché rappresenta per me e quindi per tutto il popolo Viola ultra cinquantenne , al pari dello scudetto, uno di quei momenti , che e’ praticamente impossibile da scordarsi , perché tale evento giunse come una vera e propria liberazione, dopo una stagione davvero drammatica e di grande sofferenza .
Eravamo giunti alla penultima del campionato 70/71 , proprio noi , che eravamo ancora contagiati dal ricordo indelebile di quello scudetto conquistato appena due anni prima ed ora invece ridotti duramente a lottare per la conquista di una quasi insperata salvezza minacciata , fortemente , dallo spettro dell’ onta della retrocessione nella serie cadetta .
La Domenica precedente, la Viola aveva , purtuttavia , riacceso il lumicino delle , ormai , sempre più flebili speranze di potersi salvare , grazie ad una vittoria , basilare , conquistata nel difficile campo di Vicenza , contro una squadra , quella cioè della Lanerossi , invischiata , pure lei, nei bassifondi e quindi impegnata ardentemente , nella lotta per lo stesso nostro obiettivo .
Battemmo , alla fine di quell’ accesissimo incontro , l’ arcigna squadra locale biancorossa dell’ex Mario Maraschi , Oscar Damiani e Nevio Scala , con il punteggio di 1 a 0 , con una rete siglata al 41mo dell’ ex di turno , il centravanti Alessandro Vitali, giocatore acquistato , nell’estate di quell’ anno stesso , dalla società gigliata , e pagato a peso d’oro .
Purtroppo Vitali , per motivi ancora , oggi, oscuri , vuoi forse anche per taluni fastidi fisici, che lo perseguitarono durante tutta la stagione, non riuscì a rendere , secondo le aspettative suscitate all’ inizio : ..appena sei goals con i Viola in 25 partite per il bomber di Cento , e cioè troppo pochi se confrontati con i 17 sigilli, siglati in 26 partite , nella stagione precedente.
Dobbiamo , comunque, aggiungere che in quello stesso anno , un deciso cambiamento di rotta, fu adottato a seguito della nuova strategia delineata dalla Società gigliata , tesa a puntare maggiormente sui giovani, e tutto ciò , conseguentemente , fu messo subito in atto , iniziando proprio dalla cessione di taluni tra i più importanti giocatori , giocatori del calibro di Maraschi, Rizzo ed Amarildo , i quali , certamente non più giovani , purtuttavia , appena due anni prima , e cioè nella stagione 68/69 , insieme ai vari Superchi , Rogora, Mancin , Esposito , Ferrante , Brizi, Chiarugi, Merlo , De Sisti , erano stati considerati senza indugio, tra i più grandi artefici del secondo ed ultimo scudetto conquistato dalla Fiorentina AC .
L’ avversario , che quella Domenica pomeriggio , del 16 maggio del 71 , si presentava al Franchi , era l’ Inter e cioè , una vera e propria corrazzata , davvero temibile e quasi proibitiva per noi , la quale capolista , si presentava davanti ai 70.000 assiepati al Franchi , agli ordini di Mr. Invernizzi , con questa formazione:
Vieri, Bellugi, Facchetti, Bedin, Giubertoni , Burnich, Jair, Bertini, Boninsegna , Mazzola , Corso.
La Viola rispondeva , invece , agli ordini del “mitico” Oronzo Pugliese , pugliese , di nome, ma anche di fatto , detto anche il ” maestro” , con questo schieramento :
Superchi, Galdiolo, Longoni, Esposito, Ferrante, Brizi, Mariani, Merlo, Vitali, De Sisti , Chiarugi.
La Viola parti’ alla grande , con un gran ritmo , giocando l’inizio davvero bene , con grinta e concentrazione, tanto che dopo appena 20 minuti passo’ in vantaggio , per merito della sua piccola e veloce ala destra , Giorgio Mariani.
L’Inter era la capolista e quindi aveva l’obbligo di reagire prontamente , perché doveva difendere a tutti i modi , la testa della classifica, fino a quel momento del torneo assolutamente meritata ed egregiamente difesa .
Ma la Viola, non demordeva e tenne testa all’ avversario, per tutto il primo tempo e per più di metà del secondo , tanto che il pubblico Viola già pregustava una vittoria storica “scaccia crisi” .
Ma ad un quarto d’ora dalla fine, al termine , cioè , di una azione nerazzurra ben elaborata, Jair , estrosa e potente ala destra, con un tiro improvviso batteva il nostro Superchi , firmando , così , il goal del pareggio . Peccato davvero!
Ma questo punteggio , rimaneva , pur sempre, un risultato ottimo per la Fiorentina , perché , seppur condizionata ad un altro pareggio , ancora da conquistare nell’ ultima e successiva Domenica di campionato da disputare in trasferta , a Torino contro la Juve , tale combinazione, ci avrebbe consentito di raggiungere, ugualmente , l’agognata e insperata salvezza .
Purtroppo , allorquando anche l’ Inter sembrava , quasi , accontentarsi della divisione della posta , accadde l’ imprevisto e cioè quello che nessuno si sarebbe mai auspicato .
Sandro Mazzola , campione indiscusso della squadra “Ambrosiana ” , da centrocampo si impossesso’ della palla , involandosi , quindi , con il suo tipico stile a passettini verso la nostra trequarti , sino a quando giunto ad una distanza di circa 25 metri dalla porta difesa da Superchi , lascio’ partire un tiro , che pur scagliato , senza neanche troppa convinzione , in ogni caso , sorprese il nostro portiere , infilandosi all’ incrocio dei pali sulla sinistra del nostro numero uno detto il ” Ciociaro” .
Mazzola , dal canto suo , dopo quel gesto , sembrava quasi meravigliato dall’ esito di quella sua prodezza , forse perché non credeva che da una posizione simile , sarebbe arrivata una conclusione così tanto forte e precisa .
Il popolo Viola , naturalmente, sprofondo ‘ subito in una tremenda delusione e frustrazione , perché comprese subito che tale risultato significava, per noi tifosi , la retrocessione praticamente certa .
E così giungemmo al 90mo , minuto più minuto meno , con loro ancora in vantaggio e con la prospettiva che i tempi di recupero, concessi a quell’epoca , al massimo, potevano sfiorare i centoventi secondi .
La Viola , purtuttavia , disponeva ancora di un calcio d’angolo , battuto il quale , la palla venne respinta dalla difesa , direttamente , sui piedi estrosi di ” Cavallo pazzo ” Chiarugi , che non ci penso’ due volte a calciare forte e che quindi, alla sua maniera, fece partire violentemente un velenosissimo sinistro verso la porta difesa dal bravissimo Lido Vieri .
Ma il pallone , anziché raggiungere lo specchio, venne respinto corto da Bellugi , che coraggiosamente si immolò per la causa nerazzurra , vanificando così anche quest’ ulteriore tentativo e tutto sembro’ sfumato e definitivamente compromesso .
Ma proprio, in quell’ istante, Brizi , apparso dal “nulla” , perché nel frattempo , era salito , in avanti , come si suol dire , ormai ” alla disperata ” , improvvisamente , prese il tempo , anticipando, l’ intervento del difensore nerazzurro , e battendo al volo dal limite dell’area verso la rete avversaria e questa volta , fu goal..! Che gioia irrefrenabile ed immensa fu per tutti noi , grandi e piccoli tifosi Viola.
Una felicità , quella provata in quel giorno quasi insperata , una gioia che ci venne regalata , grazie proprio alla grande intuizione di Pino Brizi , un centrale difensivo , il nostro ” Pino secolare gigliato ” , che poteva ricoprire indifferentemente sia un ruolo da libero , che quello da stopper.
Una grande personalità era quella del difensore marchigiano , il quale possedeva allo stesso tempo , una determinazione ferma e decisa , che sapeva combinare con una ” signorilità nobile ed imperturbabile ” di stare in campo , con cui il centrale stesso , si esprimeva attraverso gesti tecnici e movimenti atletici .
Insomma Brizi , era un giocatore, dotato di una classe , davvero sorprendente e rara per un difensore centrale , tanto da farlo accostare , dagli esperti dell’epoca , nientemeno che al ” Kaiser ” Beckenbauer , e cioè al più famoso libero , capitano e campione della nazionale tedesca di tutti i tempi.
Brizi con la Fiorentina , oltre che lo scudetto del 68/69 , vinse le due competizioni della Coppe Italia nel 65/66 e 74/75 , anche se in quest’ultimo caso non disputo ‘ la finale , perché infortunato .
Sfiorò la nazionale, con la quale partecipò e vinse l’oro ai giochi del Mediterraneo del 1963 svolte a Napoli . L’ impiego in maglia azzurra , purtroppo per lui, gli fu precluso , solo per la concorrenza , all’epoca , davvero insuperabile del grande Roberto Rosato , detto anche ” faccia d’ Angelo”.
Giuseppe Brizi, disputo’ ben 14 campionati consecutivi in maglia Viola , dal 1962 fino al 1976 , per poi ritirarsi , professionalmente, nella sua Macerata, dove iniziò una nuova carriera e cioè quella di allenatore .
Fu professionalmente ma non solo , un esempio di stile , di comportamento , certamente da prendere come modello per i giovani , perché sempre rispettoso, lui era , verso compagni ed avversari , tanto che in tutta la sua carriera fu espulso solo una volta , a Genova, e forse per sbaglio.
Fu l’ esempio vivente del capitano che non molla mai , che ci crede fino alla fine, tanto che , come ho già narrato in precedenza, poté’ tirar fuori , proprio dal suo cilindro , uno dei goal più importanti e straricordati nella storia del calcio della Fiorentina , e cioè :
” ..il famoso goal di Brizi al novantesimo contro l’Inter”.
Un goal questo , che fece “esultare” quel giorno , perfino, il compianto e grande giornalista sportivo , nonché segretamente tifoso Viola , Paolo Valenti , proprio , durante la conduzione della sua trasmissione sportiva , appuntamento che , come tutti ben sanno, era , e resterà sempre , la trasmissione più amata e vista da tutti noi tifosi italiani e cioè ” Novantesimo minuto” .
Alla fine di quella stagione , la Fiorentina si salvo’ davvero, andando a pareggiare , nell’ultima di campionato , a Torino, contro la , forse già appagata, Juventus , per 1 a 1 , con vantaggio iniziale Viola siglato da Sandro Vitali , a cui rispose a 10 minuti dalla fine , con una zampata vincente tipica delle sua , il promettente e futuro campione bianconero e della Nazionale, Roberto Bettega.
E dopo aver esaltato le gesta di un grande giocatore , quale e’ stato Giuseppe Brizi , giocatore , capitano e uomo che ha dimostrato a tutti noi tifosi gigliati , lungo la sua quindicinale carriera vissuta nella Fiorentina , di essere stato verso di noi , un vero esempio di professionalità eccelsa e di fedeltà ai colori Viola , passiamo adesso a raccontare la storia di questa ennesima sfortunata giornata calcistica , partita che ha visto il Porta Romana, impegnato questo pomeriggio , contro una squadra , la Bucinese , che e’ riuscita , ancora una volta, ad esprimere , proprio qui allo stadio ” Buozzi delle Due Strade , uno spettacolo davvero degno del miglior ..Bucinematografo.
D’altra parte i .. Bonechi delle eccellenti prestazioni , che erano state compiute ,almeno fino adesso, dalla squadra Valdarnese , in questo campionato, erano arrivate già da tempo , sino a noi , con la conferma ulteriore del secondo posto occupato dal team bianco blu , in classifica , ancor prima di questa gara.
Parte bene nel primo tempo , comunque, la nostra squadra, che soprattutto a centrocampo , riesce a mantenere la prevalenza del possesso di palla , producendo , per lo più, scambi davvero interessanti e triangolazioni tra i vari Carfora , Montuschi e Torrini , manovre che , però , almeno nella prima mezz’ora , non si materializzano in chiare occasioni da goal .
Il nostro attacco , infatti sembra impattare contro una difesa davvero insuperabile , che ..Prosperi di minuto in minuto e che pare possa creare , non pochi .. Travaglini alle manovre d’attacco dei nostri due bombers , Conti e Ciolli .
Di contro la Bucinese , suole agire , pericolosamente, in contropiede lanciando affondi sulle fasce che potrebbero diventare, davvero, una ..Bega , per la nostra retroguardia arancionera, retroguardia che tende a creare, invece , una pressione molto alta sul loro centrocampo ed il loro attacco.
E così alla mezz’ora , accade che , a seguito di una loro incursione nella nostra area di rigore , il loro giocatore giunto a contatto con il nostro , cade in area , provocando l’ intervento dell’arbitro , che assegna un rigore, a mio modo di vedere , da giudicare , assolutamente inesistente.
Anche il segnalinee , probabilmente oggi , non del tutto , in ..Palla , conferma e non smentisce la decisione arbitrale .
E così Pavani prende la rincorsa , calcia e segna : 1 a 0 per gli ospiti.
Nei minuti successivi , forse ancora shoccati dal precedente episodio, ci rendiamo responsabili di due sviste difensive , che potevano certamente aggravare , irrimediabilmente, il nostro svantaggio nei loro confronti.
Ed invece, a dispetto di quanto sopra, la nostra reazione nell’ultimo quarto del primo tempo , e’ davvero sorprendente .
Dapprima , grazie ad una azione che nasce sulla destra , sul cui sviluppo conseguente, Montuschi interviene , palla al piede , con un eccellente slalom partendo dalla sinistra e battendo con un tiro secco Bonechi sulla sua destra ed e’ pareggio : 1 a 1 .
Qualche minuto dopo, un cross ben eseguito di Torrini , viene raccolto al centro di testa sempre da Montuschi , che sfiora clamorosamente il palo alla sua destra , ed e’ quasi goal.. !
Infine i nostri , gridano all’ unisono verso l’arbitro piemontese, per un “mani in area” , causato da un loro difensore, che sembra evidente a tutti , ma non alla terna, e così si va all’intervallo.
Il secondo tempo , procede sostanzialmente con le squadre che mantengono un evidente equilibrio tattico a centrocampo , equilibrio che ogni tanto viene violato , solo da qualche tentativo di tiro scoccato da lunga gittata , come quando il nostro Carfora impegna severamente Bonechi , con un bolide da 25 metri .
Il risultato della partita sembra così avviarsi verso un pareggio , che tutto sommato appare equo , considerando l’impegno e le occasione espresse da ambo le parti.
Ma a 7 minuti dalla fine , da un cross proveniente , direttamente , dal loro centrocampo , il loro forte centravanti , anticipa con un bel gesto tecnico, i nostri difensori ed il nostro portiere , mettendo con un ” tocco sotto” la palla in rete , Pa..Vanificando, così, tutti i nostri sforzi, profusi per portare a casa un risultato positivo , che avrebbe finalmente interrotto la striscia negativa , generatasi incredibilmente nelle ultime partite.
Si perde anche stavolta ma stavolta immeritatamente per davvero e per 2 a 1 e così si conferma il detto dei commercianti in Vasi Bu..Cinesi: “..Chi perde paga ed i … Me..Cocci son sua.. ” .
E’ il momento per noi , del Porta Romana, davvero, di reagire , perché siamo ancora nelle condizioni , conquistando prossimamente qualche risultato positivo , di recuperare velocemente le posizioni perdute.
Ma naturalmente dobbiamo agire velocemente , ricompattandosi tra di noi, intorno a quei valori che sono nostri e che sono stati con fatica edificati in tutti questi anni intorno a noi , come fece un po’ la Fiorentina nel 1971 , che si salvo’ , grazie , anche , alla forza tecnica e morale di un certo Giuseppe Brizi , detto anche ” il Pino Secolare Gigliato”. Buona settimana da Giacomo.