Firenze, 30 novembre 2015 – Intervista a Salvatore Sabia, match-winner contro la Sinalunghese, all’ultima partita con il Porta Romana: «E’ stata una domenica perfetta. Ci voleva una vittoria, sono contento che sia arrivata proprio con un mio gol. E proprio all’ultimo minuto, è stato come un film. L’esultanza? De Carlo mi ha sempre rimproverato di non fare gol, gli avevo promesso che se fossi riuscito a segnare sarei corso alla panchina per ‘picchiarlo’…
L’espulsione di Santini? Ero vicinissimo all’arbitro, sul secondo giallo era rigore netto, non so cosa abbia visto…
Questa vittoria può segnare un punto di svolta nel campionato del Porta Romana. Qua c’è tutto per fare bene, una bella espressione di gioco, un gruppo fantastico. I risultati fino ad oggi sono stati inferiori alle aspettative, ma la classifica è molto corta, bastano un paio di risultati positivi di fila per riproporci nelle prime posizioni. I play-off sono un obiettivo alla nostra portata.
In settimana mi trasferisco a Roma, ho preso la laurea specialistica in Economia e ho trovato lavoro nella capitale, dove mi aspetta anche la mia fidanzata. E’ una scelta di vita, dopo 13 anni in Toscana mi avvicino anche a casa, la mia famiglia è di Potenza. Sono arrivato a Empoli, nel settore giovanile, a 14 anni.
Sono stato un anno e mezzo al Porta Romana, un’esperienza che porterò per sempre nel cuore. I primi mesi non sono stati facili, anche perché arrivavo dopo un infortunio, poi è stato tutto bellissimo. Ringrazio la società, dirigenti, staff tecnico, tutti i collaboratori per tutto quello che mi hanno dato a livello umano. E i miei compagni di squadra, un gruppo fantastico, che mi ha fatto cambiare idea su tanti luoghi comuni che ci sono nel calcio. Di solito gli amici sono quelli con cui vai a giocare a calcetto il giovedì sera, non li trovi nella squadra di calcio. Al Porta Romana invece sì, ringrazio tutti per quello che mi hanno regalato fuori dal campo…»