Firenze, 7 dicembre 2015 – Nuovo appuntamento con la seguitissima rubrica curata da Giacomo Grazzini: “Tutto il calcio minuto più… minuto meno. Il calcio ai tempi di Comunardo Niccolai”. Ecco il commento alla partita contro il San Donato Tavarnelle (0-0):
Mi e’ capitato una volta, di sera, dopo uno spettacolo teatrale, di entrare in una nota e affollatissima pizzeria napoletana DOCG in pieno centro di Firenze, li’ proprio vicino al teatro, e di intravedere dietro l’ occupatissimo ed attempato pizzaiolo , anche lui di origini tassativamente napoletane DOCG, un bel poster, dicevo, ritraente la squadra del Napoli, quella della stagione 73/74 , terza classificata in campionato e così composta:
In piedi : Zurlini, Orlandini , Bruscolotti , Braglia, Juliano, Carmignani ,
Accosciati : Vavassori, Clerici , Esposito , Pogliana, Cane’
Dopo aver felicemente degustato le succulenti prelibatezze campane , mi capito’ pure di completare l’ allegra serata gastronomica , apprezzando pure un ottimo gelato, forse il migliore , secondo il rapporto qualità/ tradizione , combinazione che la puoi trovare o dal Vivoli od anche altrove . Ma che combinazione è’ , trovarla altrove …!
La gelateria Vivoli e’ una gelateria, come tutti sanno, che fa produzione artigianale DOCG, forse da più di mezzo secolo , e che si è’ fatta conoscere ed apprezzare dalle generazioni provenienti da tutto il mondo, in visita nella nostra incantevole città medicea .
Ed e’ talmente famosa tale ” bottega del gelato ” , da essere ricordata , alla sua maniera , anche in una celebre canzone dal nostro cantastorie Riccardo Marasco (.. ed ho detto Marasco, cari tifosi impenitenti , e non Maraschi…! ) , canzone, dal ritornello , che più o meno faceva così: ” .. E la portai dal Vivoli , a prendere un gelato e la mi disse l’e’ marmato e la mi fece scomparir, Teresina ‘un ti ci porto più ……! ”
E in quel’ attimo “sfuggente”, può succedere pure , che mentre ti stai pregustando il tuo gusto preferito , per un istante , alzi gli occhi ad altezza uomo ed intravedi , dietro ed in alto verso destra, rispetto al sorridente e rassicurante volto della gentilissima commessa , che , evidentemente, un uomo non è’ , guarda un po’ , proprio la fotografia , davvero esaltante , della Fiorentina targata e scudettata anno 68/69 , squadra diventata davvero unica ed epica per tutti noi , così disposta ed immortalata , di fronte all’ obiettivo della foto camera :
In piedi: Ferrante, Merlo, Rogora , Brizi , Maraschi, Superchi,
Accosciati : De Sisti , Mancin, Esposito , Chiarugi, Amarildo ( ..mentre un celebre assente di quello schieramento , invece, era Rizzo..).
Ora , salta subito agli occhi , dopo una attenta disamina dei due storici riquadri , scovati , per combinazione, nella stessa sera, ma in due luoghi diversi , un comune denominatore , che però non e’ proprio un denominatore ” comune” e stop , bensì , trattasi, di un signor giocatore di calcio di grande qualità , di professione mediano , e cioè , per l’esattezza , di Salvatore Esposito , ovvero ” il mediano DOCG , per ..eccellenza o forse più, che tutte le squadre di ieri e di oggi , avrebbero voluto poter disporre in ..rosa ( ..lui invece , al ..rosa confetto , per lungo tempo, preferì il ..viola acceso e ..l’azzurro cielo ..)
Un calciatore , insomma , il “Ciccio” Esposito , con a tutt’oggi, ben appoggiata , sulle sue forti spalle , una intensa , ma memorabile ” vita da mediano” , storia indimenticabile la sua , che lo accompagnerà , per sempre , come se fosse , essa stessa, trasformatasi nel tempo, in un terzino implacabile , messo lì, in marcatura stretta proprio dietro di lui , a seguirlo ovunque, come un’ ombra.
Salvatore Esposito , detto ” Ciccio ” per gli amici e non solo, fece parte parte , come tutti sanno, della formazione Viola , che vinse lo scudetto nel 1969 , componendo con Merlo e De Sisti , quel famoso “triangolo d’oro” , che e’ stato da sempre considerato , dagli esperti più o meno “scafati ” in matematica , come uno tra i migliori assetti di centrocampo che la storia del calcio italiano abbia mai conosciuto e ricordato .
Ridisegnando , proprio all’ altezza del cerchio di centrocampo , quella figura geometrica , per mezzo secolo , nostro principio di riferimento trigonometrico , anche se costituito da vertici e lati in continuo movimento , troviamo , tanto per cominciare, in regia , come vertice basso , posto lì a dettare i tempi di ogni azione , il capitano di “lunga corsa ” Picchio” De Sisti .
Merlo , invece, un po’ più avanti , era , invece , piazzato lassù , a sostegno e pronto ad inventare per le punte, con il suo ultimo passaggio .
Ed infine , Esposito, cursore instancabile dai piedi, più che buoni , pronto a far diga ed a rubar palloni, per poi far ripartire l’azione in contropiede .
A questo centrocampo, sarebbe stata necessaria solo una pedina , per ambire a poter aspirare alla assoluta perfezione , professionalmente parlando, s’ intende , e cioè la presenza di lui , ” la luce ” , e cioè Giancarlo Antognoni , che arrivò a Firenze , nell’anno medesimo , della cessione di Ciccio Esposito , detto anche lo “scugnizzo” di Torre Annunziata , ormai imbarcato , malinconicamente, in un vagone di ritorno verso la sua Napoli, nella stagione 72/73.
La prima volta che vidi giocare Esposito , come un avversario temibile di ritorno al Franchi, fu quando il Napoli incontrò la Viola di Radice , nella stagione 73/74 .
Quella partita contro il suo Napoli, fini’ con un pareggio per 1 a 1 , con vantaggio iniziale dell’ attaccante Viola , Nello Saltutti , a cui replico’ il bomber partenopeo nonche’ ex Viola , Sergio Clerici , al novantesimo minuto .
Ciccio Esposito fece parte , nell’ anno seguente , anche di quel Napoli , super corrazzato , che nel 74/75 , sempre sotto la guida di Vinicio , detto ” o lione ” , e cioè il precursore in Italia del gioco “totale” , contendette alla Juve addirittura lo scudetto , fino alla ultima giornata di campionato , finendo amaramente secondo a due soli punti dai bianconeri .
C’ero anche io , sugli spalti del Franchi , quel giorno, in cui la formazione partenopea con Esposito a centrocampo , si contendeva la posta in palio contro la compagine Viola , che quell’ anno era invece condotta , con risultati alterni, più bassi che alti , dal ” Paron” Nereo Rocco.
Ricordiamole le due formazioni schierata in campo sotto la direzione un po’ troppo.. ” artistica ” dell’arbitro .. Picasso di Chiavari :
Fiorentina : Superchi, Galdiolo , Roggi, Beatrice , Brizi , Della Martira, Caso, Guerini , Desolati , Antognoni , Saltutti.
Napoli :Carmignani, Landini I , Orlandini , Burnich, La Palma , Esposito , Massa, Juliano, Clerici , Rampanti , Braglia.
Chiaramente , a quell’epoca ,succedeva che , tutte le volte che la tifoseria napoletana si muoveva a “mo’ di esodo” , in direzione di Firenze , chissà perché , la capienza dello stadio Franchi , non bastava mai a contenere tutti quanti gli spettatori , più o meno regolarmente presenti sugli spalti , e quindi si finiva alla fine , per stare appiccicati , tutti quanti in piedi , per tutta la durata dell’ incontro .
Erano quelli , i tempi , per intendersi, , in cui bastava che un ladruncolo qualunque , nato e cresciuto sotto il Vesuvio , ed appena arrestato per strada , in quanto scoperto in flagranza di reato , dalla polizia locale , dicevo , si mettesse , a gridare in un dialetto non .. Secondigliano a nessuno , ai suoi compaesani raggruppati nei pressi, e vestiti con sciarpe azzurre da trasferta: ” ..compaesa’, m’hanno arrestato , perché Forza Napoli.! “, che subito tutti quanti accorressero , solidalmente, in suo soccorso, con l’intento di liberarlo dalla morsa delle manette già stretta ai suoi polsi .
Vabbe’ , diciamo pure , che anche questa consuetudine , faceva un po’ parte della storia e del colore ” azzurro” dei mitici anni 70…!
Tornando a quel giorno, tra Fiorentina e Napoli fini’ ancor una volta , con un pareggio per 1 a 1 , con una clamorosa autorete napoletana iniziale ad opera del roccioso Tarcisio Burnich nel primo tempo , che con un pallonetto preciso e ben calibrato , sorprese l’attonito e compagno di squadra, Gedeone Carmignani .
A tale vantaggio , dicevo, rispose il solito Sergio Clerici detto ” il Gringo ” stavolta , però , su gentile concessione di un rigore , assai
dubbio , se non , forse, addirittura “inventato ” , come ho già detto ed anticipato , grazie all’intervento della Direzione assai.. ” artistica” è poco arbitrale del signor .. Picasso di Chiavari .
E cosi’ , dopo aver riesumato i bei ricordi sportivi legati a Salvatore Esposito , passiamo adesso a raccontare , le vicende che hanno interessato questo pomeriggio, la squadra del Porta Romana, impegnata , come era , nell’ affrontare la forte compagine del San Donato Tavarnelle.
Ore 14,30 si parte , con una novità importante in casa del Porta Romana , che schiera nella formazione iniziale a centrocampo , Michele Fossati, neo acquisto degli ultimi giorni , ed elemento che è’ stato ritenuto dal Mister utile da impiegare , oggi , fin da subito , come fosse egli stesso , una sorta di ponte levatoio , necessario proprio per sopperire a quel pericoloso … Fossati, che si stava creando a centrocampo , a seguito delle importanti defezioni nero arancio, di Bianchi e Santini , registrate proprio in questa settimana.
Ed è’ proprio , il neoacquisto Fossati, , facendo un balzo triplo ed improvviso indietro nel tempo, che mi riporta , prepotentemente, alla memoria , il ricordo di un altro giocatore , per l’appunto omonimo del suddetto neo centrocampista nero arancio , e cioè un tale Natalino Fossati, giocatore quest’ultimo , che, a cavallo degli anni sessanta e settanta , da tutto il popolo torinista , fu riconosciuto come una autentica bandiera granata , in quanto dimostrò di essere un grande protagonista proprio con la maglia del toro numero tre , ben scolpita , per sempre, sulle spalle , interpretando , lui stesso, con stile discreto e con tenacia ferrea il ruolo di terzino destro titolare inamovibile, ininterrottamente per i dieci lunghi anni consecutivi di permanenza nella società piemontese , prima di esser ceduto a titolo definitivo dal Toro alla Sampdoria nella stagione 74/75 .
Natalino Fossati , naturalmente , fece parte anche di quella formazione granata , che nella stagione 70/71 si impose conquistando la prestigiosa Coppa Italia, superando addirittura in finale l’allora super titolato Milan di Gianni Rivera e di Nereo Rocco .
Ma ecco , per i nostalgici del “calcio che fu ” , la formazione del Toro che a Genova in finale , quella sera del 27 giugno 1971 , prevalse sul Milan ed alzo’ , così , la coppa al cielo , come trofeo indelebile , ancora oggi, ben conservato nella ricca bacheca granata :
Castellini , Lombardo , Fossati , Puia , Cereser , Agroppi , Rampanti , Ferrini , Petrini, Sala, Luppi.
Ma ritornando, finalmente e senza altri indugi, alla partita disputata dai nostri , questo pomeriggio , al Buozzi , debbo innanzitutto e comunque
sottolineare, come l’ avversario , che avevamo di fronte, non era un “nemico” qualunque , ma si trattava pur sempre , di una compagine, la quale poteva contare , tra le proprie file , sulla presenza di giocatori di un certo livello , con un recente passato alle spalle , davvero discreto , come ..Galbiati per esempio , figlio d’arte e centrocampista il quale , laddove è’ andato a giocare , ha riscosso sempre e comunque tanta fiducia , perché.. Galbiati si sa , vuol dire ..fiducia .
Lo stesso allenatore ..Ercolino , del resto si sa , è un tipo che alle sue squadre ha sempre trasmesso …forza , il quale Mister , inoltre , quest’ anno può contare anche su due centrali , insuperabili, in difesa e cioè Collacchioni e Mesinovic , e cioè due vere e proprie …colonne per …Ercolino .
Insomma la forza devastante di .. Ercolino , sta proprio, anche , nella qualità tecnica espressa dai singoli e tanti bravi giocatori a disposizione che come ..Cubillos , dicevo , se ..lanciati velocemente verso rete, possono diventare letali per qualsiasi difesa avversaria .
Comunque, venendo alla cronaca dell’ incontro , nei primi venti minuti non si registrano evidenti occasioni da rete , con i reiterati tentativi di attacco condotti dei ns due attaccanti Conti e Chiarelli , che , come ..flutti dello stretto di Gibilterra , sistematicamente si infrangevano contro le già citate e poderose ..colonne di ..Ercolino .
Al venticinquesimo minuto , invece, a seguito di un nostro grave errore di disimpegno difensivo , l’arbitro fischiava una punizione, davvero insidiosa al limite dell’aria .
Cubillos , incaricato naturale dell’esecuzione, prendeva la rincorsa e scagliava il tiro assai bene , disegnando una traiettoria , che scavalcava completamente la barriera nostrana, con la sfera che si infrangeva sul palo situato alla sinistra di Parrini , per poi ripiombare al centro dell’area di rigore , dove Collacchioni , a porta sguarnita , raccoglieva al volo sprecando clamorosamente un “tap in” facile e vincente.
Per poter assistere, poi , alla successiva grande occasione da goal questa volta da noi ben confezionata abbiamo dovuto , invece , aspettare la fine del primo tempo, allorquando su punizione a favore nostro , Carfora , pennellava una palla goal davvero ghiotta per Conti , il quale sfruttava molto bene l’occasione di testa , deviando in rete , deviazione che però trovava sulla sua traiettoria la prontezza di riflessi dell’ esperto portiere giallo blu Mandorlini , che con una prodezza , deviava e salvava il risultato in calcio d’angolo.
La partita continuava molto intensa anche nel secondo tempo , con spunti tecnici da ambo le parti davvero eccellenti.
Al ventesimo , ecco un episodio davvero importante , che avrebbe potuto cambiare le sorti dell’ incontro , allorquando su calcio d’angolo , assegnato a noi, Carfora “imbeccava ” la testa di Murras , il quale deviava da pochi passi , indirizzando la sfera nell’angolino basso , dove però , ancora una volta, trovava , tra la palla e la rete , ahimè , le mani di Mandorlini , che , così , con un’ altra prodezza, deviava in calcio d’angolo salvando così il risultato .
Nel finale , infine , alcuni bei cross effettuati da Frosali , non venivano raccolti dal centravanti loro , che si tuffava in.. Vanni , perché mai ci arrivava.
E così si arriva alla conclusione di questo incontro, molto ben giocato dalle due contendenti , al termine del quale , loro come noi , se ne ..Vanni via , con un sol punto guadagnato su tre , disponibili per poter migliorare ulteriormente le rispettive posizioni in classifica .
Buona settimana g