Firenze, 23 dicembre 2015 – Il dirigente e tifoso del Porta Romana Stefano Fiorini, sempre poco propenso a parlare al sito ufficiale, ci ha rilasciato una lunga intervista in cui spazia da Bibe al delicato momento della prima squadra.
«Cos’è per te il Porta Romana?»
«E’ la mia società da quando ero ragazzo. Tutto cominciò quando iniziai a frequentare il liceo scientifico Niccolò Rodolico, a quei tempi giocavo portiere nell’Affrico e inizialmente guardavo con un po’ di superbia i miei compagni di classe che invece giocavano in una squadretta di quartiere, su un campo improbabile. Un giorno mi feci convincere dai miei amici a seguirli a Bibe, e da lì è cominciato tutto. Gli amici di allora sono gli stessi amici di oggi, pensate che oltre a me c’erano altri due portieri del ’61, Cigni e Bastianelli, e oggi siamo tutti e tre in società. A Porta Romana c’era Piero Marzoppini, un punto di riferimento per tutti noi, che riusciva a tenerci tutti a bada, prima da ragazzini e poi quando siamo cresciuti. Lavorava in Fiorentina come ragioniere e un giorno mi presentò a Pandolfini: è stato così che, grazie al Porta Romana, ho cominciato la mia esperienza nel calcio professionistico come preparatore atletico. Ma sempre con un piede a Bibe, con un allenamento a settimana e soprattutto con l’appuntamento fisso della cena del giovedì…»
«Da Bibe alle Due Strade, il Porta Romana negli ultimi dieci anni è cresciuto in modo esponenziale, te lo saresti immaginato?»
«Per realizzare qualcosa, bisogna prima sognarlo. Credo che in tutti noi ci sia sempre stata l’ambizione di creare qualcosa di grande, il nostro motto è sempre stato “abbiamo perso tanto da giocatori, vediamo se riusciamo a vincere da dirigenti”…»
«Che cosa ti aspetti/immagini per il futuro prossimo del Porta Romana?»
«In questo momento l’ambizione è quella di consolidarci, a tutti i livelli. La scuola calcio e il settore giovanile, prima di tutto, che rappresentano il nostro futuro. E poi l’organizzazione della società. Su questo piano negli ultimi mesi abbiamo fatto grandi passi in avanti, in particolare con l’inserimento in società di uno stimato professionista come Stefano Cigni, in qualità di supervisore amministrativo. Oggi una società di calcio è come un’azienda, e non può assolutamente essere gestita in modo superficiale o approssimativo. Le nostre attività si sono ampliate in modo significativo, dal bar dello stadio fino all’organizzazione di tornei e manifestazioni anche di carattere nazionale. Abbiamo altre idee in cantiere, alcune più impegnative da un punto di vista economico come la realizzazione della nuova club house, altre più immediate come lo sviluppo del settore merchandising. E’ stato fatto tanto, anche se negli ultimi due mesi la mancanza di risultati sportivi ha purtroppo determinato una caduta di entusiasmo. Faccio un esempio, ad oggi non è ancora proprio il calendario 2016…»
«Una sola vittoria nelle ultime dieci giornate, una tendenza da invertire assolutamente…»
«Siamo ovviamente delusi e preoccupati. Gli obiettivi di inizio stagione erano ben diversi, speravamo di poter ripetere lo scorso campionato, nel quale per la prima volta abbiamo raggiunto i play-off arrivando fino alla finale contro la Rignanese. La sosta in questo momento è quanto mai opportuna, ci permette uno stacco mentale e fisico dalla quotidianità del campo, ma allo stesso ci permette di fare valutazioni più approfondite sulle difficoltà incontrate negli ultimi mesi. Con il responsabile dell’area tecnica Lorenzo Taiti in questi giorni faremo tutte le valutazioni del caso, individuando gli eventuali ostacoli da abbattere per cercare di portare la barca in acque sicure. Ci aspetta un girone di ritorno difficilissimo, il nostro obiettivo adesso è allontanarci il più possibile dal quintultimo posto, per evitare di ritrovarci invischiati in acque pericolose nelle ultime giornate del campionato…»
«Sei deluso per il rendimento della squadra?»
«Sono deluso per i risultati. Pensavamo di aver allestito un organico molto competitivo, i fatti invece per il momento rivelano che qualche valutazione estiva è stata sbagliata. Abbiamo innalzato il tasso tecnico della squadra, ma sul piano agonistico abbiamo perso qualcosa. Oggi dobbiamo assolutamente recuperare “quello spirto (di Bibe) guerrier ch’entro mi rugge…”»
«Ti sentiamo preoccupato…»
«Sono realista, dobbiamo abituarci all’idea che ci aspettano 15 partite di grande sofferenza. Sarà una battaglia, ma siamo assolutamente pronti per combatterla…»
«La Juniores è in piena corsa per il quarto posto che vale l’élite…»
«E’ un nostro obiettivo dichiarato di inizio stagione. Stiamo disputando un discreto campionato, anche se si poteva fare ancora qualcosa in più. Forse anche la Juniores risente della mancanza di entusiasmo che circonda la prima squadra. L’obiettivo del 2016 è rinvigorire il fuoco dell’entusiasmo e il senso di comunanza e appartenenza…»
«Concludiamo con gli auguri di buone feste…»
«Il mio augurio è che il Natale sia per tutti un momento di riflessione e serenità, da vivere insieme ai propri cari. Buone feste a tutta la famiglia del Porta Romana!»