Firenze, 6 gennaio 2016 – Nuovo appuntamento con la seguitissima rubrica curata da Giacomo Grazzini: “Tutto il calcio minuto più… minuto meno. Il calcio ai tempi di Comunardo Niccolai”. Ecco il commento alla partita Maliseti Tobbianese-Porta Romana:
La scorsa settimana, purtroppo, un grande personaggio dell’atletica italiana e dello sport in generale, ci ha lasciato per sempre , per salire lassù , di corsa, verso il cielo , dopo una vita dedicata a far correre veloce , tutti i più grandi velocisti italiani , i quali , dagli anni sessanta in poi , son passati tutti sotto la sua tutela , con una gestione loro riservata della preparazione atletica , alla fine risultata, assolutamente decisiva e fondamentale , per poter affrontare in modo spesso vincente , le più importanti competizioni internazionali , verso cui i suddetti assistiti erano chiamati naturalmente a rispondere , come i Campionati Europei , Mondiali ed Olimpiadi , per poter difendere al meglio i nostri colori nazionali in campo internazionale.
Sto parlando naturalmente del “maestro” dei preparatori sportivi italiani e cioè il Prof. Carlo Vittori amico e collega , tra l’altro , del nostro dirigente nero arancio , Prof. Stefano Fiorini.
Carlo Vittori, fu conosciuto dai più , come l’ uomo , che condusse al successo, uno dei più grandi atleti che l’ Atletica leggera italiana e mondiale abbia mai espresso , e poi conosciuto e riconosciuto come tale , a livello internazionale , e cioè Pietro Paolo Mennea .
Pietro Paolo Mennea e Carlo Vittori erano un connubio inscindibile , un po’ come accadde nel campo della musica ad un’ altra coppia imbattibile in questo senso , la quale , finché l’ idillio tra i due protagonisti durò , rappresento’ negli ’70 , la quasi perfezione, in quel mondo fatto di ..pensieri e parole , che se ben composte e cantate, “… tu chiamale se vuoi , emozioni ..” , e cioè , mi riferisco naturalmente a Lucio Battisti e Giulio Rapetti , detto , in arte, “Mogol”.
Ripercorriamo , quindi , lasciando la musica e ritornando , ancora una volta , a parlare di sport, quello che fu il primo grande appuntamento , che vide come protagonista nelle competizioni mondiali, proprio lui , il giovane talento barlettano , Pietro Paolo Mennea , detto non a caso, ” la freccia del sud” , impegnato nel 1972 ad affrontare la gara finale dei 200 metri alle Olimpiadi di Monaco , quella che , per intendersi , fu il tragico teatro della strage degli atleti israeliani, i quali persero la propria vita per mano dei terroristi fedayn .
Ai blocchi di partenza , Mennea era visibilmente emozionato, perché era la sua prima Olimpiade , ed anche perché , di fianco a se’ , pronto al via , doveva competere contro quel “mostro” di bravura e di potenza ” sovietica” , che corrispondeva al nome di Valerij Borzov .
All’ echeggiar dello sparo , come al solito , Mennea parti’ più lento degli altri , ma è all’ imbocco della curva , che , come sua consuetudine , sprigiono’ tutta la sua capacità e forza di recupero che , d’ improvviso esplose in dirittura d’arrivo , dove tutta la potenza ed energia fuoriuscì da quell’atleta , fatto quasi interamente di .. Pietro , nervi e muscoli , proprio come se fosse, lui stesso, l’ effetto ritardato di quello sparo.
E così , uno dopo l’altro , su quella pista di tartan , colorata di un rosso cupo , come il colore dei sacrifici macinati giorno dopo giorno, sotto lo sguardo severo e vigile del maestro Carlo, li recupero’ quasi tutti , i suoi avversari, con una progressione in rimonta, davvero eccezionale , ma che poi termino’ , anche, forse, fin troppo presto, allorquando , si gettò quasi in tuffo , su quel nastro, anch’esso di un color vivo, messo apposta li’ per sentenziare l’arrivo o meglio il verdetto finale della gara , nastro , aggiungo io , che ormai per i più ,era diventato pressoché immaginario , perché soltanto da uno ed un solo atleta , e cioè il più lesto del gruppo , avrebbe avuto , ahimè, questo filo , così decisivo per le sorti della disputa e per i singoli destini , l’onore d’essere, dapprima stracciato e poi calpestato.
E così per lui, Pietro, ci fu soltanto la consolazione del podio , quello del gradino più basso , che però non lo depresse fino al punto da farlo , così , rimanere per sempre di ..Bronzo , ma che anzi, gli dette lo stimolo e quindi un nuovo slancio , da cui pote’ trovare nuova linfa ed entusiasmo, per traguardare dapprima e poi superare , gli obiettivi futuri che col suo trainer Vittori , si era via via prefissato.
Difatti , quel bel piazzamento conquistato in Baviera , lungo i binari obbligati della sua corsia di pista , proprio da lui , ragazzo e “Freccia del Sud ” , non c’è che dire , fu riconosciuto, dai più , come un risultato di grande prestigio , perché ottenuto , nientemeno che , alle spalle di quella locomotiva umana ” Orient express ” di color rosso ” falce e martello” chiamata Valerij Borzov , motrice, aggiungerei , di vagoni strapieni di medaglie d’oro , quel giorno , purtroppo irraggiungibile per il nostro Mennea , che pur sfioro’ , tuttavia, la piazza d’onore, sfuggitagli , per pochi millimetri , e cioè quanto distava la sua fronte da quella dell’ americano ..Black , che Larry faceva di nome , e che invece , come una pallottola , d’ un ..Argento vivo medaglia , faceva di … colore .
Grande prestazione fu , quindi , la sua , proprio in quel giorno , una performance , sottolineo , quella di Mennea , che egli ripeterà due anni dopo , conquistando , questa volta la medaglia d’oro agli europei di Roma , e difendendo tale titolo a Praga , successivamente, nel ’78, ottenendo nel frattempo un ottimo quarto posto alle Olimpiadi del ’76 a Montreal, per poi stupire ancora , e salire , nel 1980 a Mosca , sul gradino più in alto della finale olimpionica , vittoria conquistata sempre nella sua specialità più forte , e cioè i duecento metri piani , gara quest’ultima che fu vinta, ancora una volta , dopo un’ incredibile rimonta , effettuata ai danni , questa volta , dell’ inglese Wels , battuto all’ arrivo per due soli centesimi , pochi , di certo , ma sufficienti abbastanza, per stupire quel popolo col colbacco in testa e la vodka tutta in circolo , nei giorni di festa .
Mennea fu anche primatista mondiale a Città del Messico , stabilendo il record di 19,72 secondi , record che resisterà per moltissimi anni , infranto solo da quel fenomeno vivente , che si dimostrò , poi esser , Michael Johnson.
Mennea si confermò , pure , l’ uomo dei records, non solo nell’ ambito sportivo , ma anche nel campo dello studio , della politica , e delle scienze sociali , ricoprendo incarichi prestigiosi di ogni genere , come ambasciatore dello sport , deputato , docente universitario, commercialista , avvocato impegnato nella conduzione di importanti Civil Actions , scrittore di saggi , e uomo dalle mille altre risorse e dai grandi sentimenti , quelli veri , s’ intende .
Però , dobbiamo ammetterlo , che gran parte del merito di quell’ ascesa e dell’ affermazione, poi trasformata nella sua grande e contagiosa popolarità , frutto del suo enorme successo , è attribuibile , proprio a lui , al suo preparatore di sempre , Carlo Vittori , che con pazienza scultorea , di Michelangiolesca memoria , modello’ quella pietra o meglio quel .. Pietro , per farlo diventare un campione vero , di sport e di umanità , un’ opera scolpita che rimarrà per sempre non solo negli almanacchi dei records , ma anche nascosto nello scrigno dei nostri cuori inguaribili di appassionati dello sport italiani .
Un po’ forse , riesumando ancora una volta quel paragone nel campo musicale , come accadde al grande musicista, cantante e compositore Lucio Battisti, il quale divenne celebre , per merito, anche e soprattutto , del suo paroliere , nonché poeta preferito , Mogol, e viceversa , naturalmente .
Quando poi i due si separarono inspiegabilmente , per sempre , Battisti , per reazione , volle cambiare quasi radicalmente il genere musicale , perché , per sua stessa ammissione , fatta proprio al suo amico poeta scrittore , non avrebbe sopportato con il loro , troppo ingombrante ed inimitabile passato quell’ insostenibile paragone.
E così , nel ricordo meritato ed indelebile di Carlo Vittori , che ora è salito al cielo per ricongiungersi con il suo allievo preferito , Pietro Mennea , e nel ricordo , aggiungo ancora , di questo grande preparatore , che ebbe, tra l’altro, il grande merito , questa volta nell’ ambito del calcio , di aver recuperato nientemeno che un campione, dal ginocchio completamente disastrato, come era quello di Roberto Baggio, passiamo ora a raccontarVi, finalmente la vicenda del nostro campionato , che il Porta Romana oggi , in modo forte e convincente sembra veramente abbia interessato.
La prima grande occasione della partita capita , dopo appena 5 minuti di gioco , proprio sui piedi dei nostri avversari , i quali , dopo essersi guadagnato, meritatamente, un rigore , fallivano il penalty in questione , con il loro capitano Marini , che si faceva ipnotizzare da Cecchi , il quale numero uno , con grande freddezza, indovinava l’angolo giusto , distendendosi sulla sua destra ed intercettando il tiro scagliato dal capitano avversario .
Inoltre , dopo che il solito capitano Marini , riusciva a fallire , anche una ghiotta occasione su mischia a pochi metri dalla porta , le cose, per la squadra locale , non migliorano affatto, anzi cominciano ad andare , oserei dire, di.. Maliseti in peggio .
Non erano , infatti , più tutte .. Rosi e fiori le dinamiche riguardanti il Maliseti, allorquando , già al 10 minuto , il numero 9 …Rosi , centravanti della compagine locali , trovandosi , appunto, completamente solo , davanti al ns portiere , sprecava malamente la grande opportunità , calciando clamorosamente il pallone al di sopra della traversa .
Inoltre, successivamente all’annullamento di un goal realizzato dal nostro centravanti Conti , perché ritenuto lui stesso in posizione di fuorigioco , ecco che a metà del primo tempo , arrivava finalmente il vantaggio del Porta Romana , sempre per merito del nostro bomber Conti .
A seguito di un traversone ben effettuato da Fossati , Bianchi intercettava la palla deviando la relativa traiettoria di testa, proprio nella direzione del portiere del Maliseti , il quale non riuscendo a trattenere bene la palla, permetteva l’ intervento di rapina di Conti , che con un .. tiro secco , fulminava il povero .. Colombo, inutilmente già proteso in ..volo .
E così si va sull’ 1 a 0 per noi .
A fine primo tempo, ecco manifestarsi , purtuttavia, quello che , secondo me , rappresenterà il primo grande svarione , mal combinato dalla terna arbitrale in questione , a nostro sfavore .
Conti con un movimento assai rapido , anticipava in area di rigore il suo stretto marcatore , che da tergo lo stendeva , senza troppi complimenti , ma l’ arbitro , incredibilmente , sul fatto suddetto , sorvolava.
Successivamente , ancora Santini con un bell’ intervento di testa , siglava il 2 a 0 ,segnatura , che per noi sarebbe valso molto , senonché il guardalinee, non trovava di meglio da fare , che segnalare una posizione di off side del ns Conti , a mio parere, assolutamente inesistente .
E quindi con il duplice fischio si andava relativamente soddisfatti all’ intervallo, con un vantaggio minimo a nostro favore , che , certamente , quel goal in più , se concesso a noi nel finale , avrebbe reso la nostra ripresa , molto più rassicurante .
Il secondo tempo , complice anche un terreno di gioco , reso alquanto pesante dalle piogge , si trasformerà ben presto , in una battaglia , battaglia , che però non porterà, purtuttavia, a grandi occasioni da ambo le parti .
Questo almeno , fino al minuto 52 , allorquando in conseguenza di una ripartenza veloce in contropiede , Caggianese , esterno alto del Maliseti, servito molto bene in profondità da Rosi , da una posizione assolutamente defilata , faceva partire un secco diagonale che sorprendeva , purtroppo, il nostro portiere Cecchi, consentendo così il pareggio da parte della squadra locale.
Infine a 10 minuti dalla fine , ecco l’ ulteriore episodio che condizionerà pesantemente il proseguo della nostra partita a nostro sfavore .
Ciolli , lanciato a rete a seguito di una bella combinazione prodotto dal nostro centrocampo , trovandosi a tu per tu con il portiere Colombo , concludeva con un tiro forte scagliato proprio addosso all’ estremo difensore , con la sfera che poi , invece , di proseguire lateralmente , rimpallava , impazzita , addosso al ns centravanti, con la traiettoria conseguente , che , dopo aver superato il loro portiere , concludeva la fortunata corsa in fondo alla rete .
Tutti felici.. ? Ed invece no ..! Infatti l’arbitro annullava , quanto realizzato sopra, per presunto fallo di mano , commesso dal nostro attaccante Ciolli , che così si ” beccava ” , ingiustamente, il secondo cartellino giallo e quindi di seguito anche quello rosso , lasciando la propria squadra in inferiorità numerica , a sostenere l’ impegno , fino alla fine dell’ incontro .
Gli ultimi minuti, per fortuna , non ci hanno riservato altre emozioni forti , con il risultato finale che si è mantenuto sul pareggio fino al termine di questa partita , verdetto finale che sinceramente oggi, per mille motivi , non è per niente da disdegnare .