Firenze, 7 marzo 2016 – Nuovo appuntamento con la seguitissima rubrica curata da Giacomo Grazzini: “Tutto il calcio minuto più… minuto meno. Il calcio ai tempi di Comunardo Niccolai”. Ecco il commento alla partita Porta Romana-Castiglionese:
A Giugno di quest’anno , come tutti ormai ben sanno , si disputeranno in Francia le finali Europee di calcio per Nazioni, nella quale competizione sarà adottato , per la prima volta nella Storia dei campionati Europei , il ” Goal line Technology” , e cioè il famoso sistema “Hawk Eye” ( Occhio di Falco ) , che è un sistema di controllo visivo volto a verificare , in relazione ai “goals fantasma ” , come da regolamento ufficiale , se ed in che misura la palla abbia varcato oppure no , la linea di porta .
E quindi con l’ ingresso , anche nel calcio , della innovativa “tecnologia di porta” , il libro giallo dei famosi “goals non goals ” , talvolta dalle terne arbitrali ingiustamente assegnati oppure no , verrà definitivamente archiviato e messo in soffitta , con rassegnazione comprensibile dei giornalisti e commentatori sportivi , che su questo tema hanno già scritto nel più o meno recente passato , milioni di chilometri di inchiostro e organizzato maratone televisive fino a notte fonda .
A tal proposito , approfitto dell’ argomento di oggi, per ricordare il caso del ” Goal fantasma “più famoso nella Storia del calcio , perché ha interessato nientemeno che una finale mondiale, e cioè quella disputata a Londra nel Luglio dell’ ormai lontano 1966 .
Wembley Stadium, 30 Luglio 1966
ore 15,00 davanti a 93.000 spettatori , ecco che attesissime si dispongano in campo le due squadre finaliste mondiali , ovvero l’ Inghilterra , padrone di casa e la Germania dell’ Ovest , così schierate rispettivamente agli ordini del grande Sir Alf Ramsey da una parte e da Sehr Helmut Schon dall’ altra :
Inghilterra :
Gordon Banks, George Cohen , Jack Charlton , Bobby Moore ( c) , Ray Wilson , Nobby Stiles , James Alan Ball, Bobby Charlton , Martin Peters , Geoff Hurst, Roger Hunt.
Germania :
Hans Tilkowsky, Horst Dieter Hottges, Willi Schulz, Wolfang Weber , Karl Heinz Schnellhinger , Franz Beckenbauer , Wolfgang Overath , Helmuth Haller , Uwe Seeler , Siegfried Held , Lothar Emmerich.
Il tutto sotto la direzione arbitrale dello Svizzero Mr. Dienst , coadiuvato dagli assistenti di linea Tofik Bachramov ( che si ergerà suo malgrado a grande protagonista.. ) e Karol Galba .
Partono alla grande i ” Leoni di Inghilterra ” con una serie ripetuta di azioni promosse da Charlton , Ball , Hunt , Peters ed Hurst , che mettono subito alla prova fin dai primi minuti il portiere tedesco Tilkowsky .
Ma sono i bianchi di Germania a passare inaspettatamente al 12esimo minuto in vantaggio , grazie ad Haller che sfruttando un cross di Held , mal respinto da Wilson , calcia in porta e trafigge Banks con un tiro non irresistibile .
La risposta d’ oltremanica non si fa attendere , allorquando al 18 esimo su punizione di Moore , Hurst svetta di testa ed infila nell’ angolo l’ incolpevole Tilkowsky .
Poi è un susseguirsi di emozionantissime azioni, da una parte e dall’ altra, che vedono i due estremi difensori superarsi con interventi prodigiosi , su conclusioni provenienti da ogni dove , opera degli agguerriti attaccanti delle due forti compagini europee e tutto questo fino al 33 esimo minuto della ripresa quando , a seguito di un corner calciato da Ball , dopo un batti e ribatti in area, la palla finisce sui piedi di Peters che , con un “missile terra aria” , trafigge ancora una volta l’ incolpevole Tilkowsky .
La partita sembra ormai avviata verso una meritata vittoria anglosassone , allorquando a tempo scaduto , con i rintocchi dell’ orologio di Londra che scandiscono , per la precisione anglosassone , le 04 e 45 pm, anzi forse le superano pure , ecco la riscossa della potenza germanica .
Ed infatti su di una mischia convulsa “in the box” , che tradotto in inglese significa “in area di rigore ” , a seguito di una deviazione in tuffo di Gordon Banks, su conclusione ravvicinata di Emmerich , Weber, in spaccata, sigla il goal dell’ insperata pareggio , e così si va ai tempi supplementari .
I primi minuti vedono ancora protagonisti i ” Leoni britannici ” , che vanno alla conclusione ripetutamente mettendo in evidenza la straordinaria reattività di Tilkowsky , che ancora una volta si erge a protagonista , sfoderando dal suo repertorio tre interventi da campione su tiri scagliati dagli scatenati Ball , Hunt e Charlton , azioni che costituiranno , purtuttavia , il preludio al tanto discusso , quanto poi divenuto celebre , vantaggio inglese .
Su di un lancio lungo proveniente direttamente dalla difesa britannica , Ball si invola sulla destra , per poi dal fondo crossare al centro , dove Hurst , sempre lui , con le spalle girate verso la porta , da grande attaccante quale era , prima raccoglie , poi si sposta la palla da destra a sinistra , ed infine si avvita su se’ stesso e calcia di destro con la palla proiettata dal basso verso l’ alto , sfera che prima colpisce la base interna della traversa , per poi ricadere beffarda sulla linea di porta , con Weber che successivamente di testa salva in calcio d’ angolo .
Ma non è così, perché l’ arbitro Dienst , dietro segnalazione istantanea del suo assistente , corre verso Bakramov , insieme ai giocatori inglesi che reclamano il goal .
Dopo il consulto tecnico con il guardalinee , il fischietto elvetico indica , tra lo sconcerto ” crucco” , il cerchio del centrocampo , decretando il goal , senza possibilità di appello , con i giocatori tedeschi , “tra il costernato ed il disperato ” per la decisione arbitrale testé irrevocabilmente intrapresa , vanno a protestare invano direttamente contro il guardalinee Bakramov .
Le immagini televisive dimostreranno appunto , che la sfera non aveva varcato affatto la linea di porta , scatenando un vero e proprio ” caso ” , la cui eco si è perpetuata fino ai giorni nostri.
A tempo ormai scaduto, del secondo tempo supplementare , infine , con i tedeschi tenacemente e disperatamente in avanti , ormai stanchi e col morale sotto i tacchi per quanto precedentemente accaduto ,ecco che in contropiede subiscono anche l’ onta del 4 a 2 dai giocatori oggi color ” Light Red ” e non “all white of England” .
Il capitano Moore , battitore libero e storico capitano degli “England’s Lyons” , direttamente dalla sua difesa , lancia un traversone liberatorio lassù in avanti verso Hurst , il quale bomber del West Ham , sulle ali dell’ entusiasmo , dopo una galoppata condotta solo soletto , con gli avversari rimasti colpevolmente attardati sulla sua scia , si trova, il potente attaccante , dicevo , a tu per tu, e cioè “face to face “, col portiere avversario , in un duello dove solo chi spara per prima ha la meglio.
Quindi affronta Tilkowsky con quella freddezza e rapacità classica dell’ attaccante insaziabile , e lo batte impietosamente con un tiro potente sotto la traversa .
Col triplice fischio finale del contestato arbitro Dienst , tirando le opportune conclusioni , tutto sommato la vittoria degli inglesi e’ strameritata , con Geoff Hurst , “man of the macht ” , che si è dimostrato il vero eroe assoluto ed indiscutibile dell’ incontro , autore , per di più , di una tripletta , triplice prodezza la sua, che rimarrà, a tutt’ oggi, un record mai eguagliato in una finale mondiale nel corso dell’ intera Storia del calcio mondiale di tutti i tempi .
Ma tale vittoria sarà ricordata , anche e soprattutto , per quel “Goal fantasma” siglato sempre su quel tiro capolavoro di Hurst , vera ingiustizia per i ” crucchi , mangia würstel e crauti con la birra annaffiati ” .
Evento quest’ ultimo , risottolineo , lungamente contestato , che certamente ha condizionato l’ esito finale dell’ incontro a favore dei padroni di casa e che comunque rimarrà per sempre , per le ragioni tecnologiche , premessa del mio racconto fin dall’ inizio , un vero e proprio record ormai divenuto imbattibile , record che anche stavolta segnerà , in maniera incancellabile , la meravigliosa e Storia del calcio di tutti i tempi .
E sulla eco irrefrenabile di questa sfida , partita senza tempo , condita per di più dal mistero affascinante del ” goal fantasma” più famoso di tutta la storia del calcio di ogni epoca , passiamo adesso ad affrontare quella che era già considerata fin alla vigilia , una tappa assolutamente fondamentale per il cammino verso la conquista della auspicata salvezza della nostra squadra arancionera .
Per di più e’ un incontro preannunciato ostico quello disputato oggi dal Porta Romana , contro una squadra , quella Giallo Viola , fatta di giocatori ..Puri e ..Casti.. glionesi , che fanno della severa disciplina impartita dal loro allenatore e della applicazione puntuale pretesa da tutta la dirigenza , un vero e proprio punto … Cardinali a loro vantaggio , un’ arma letale e micidiale capace di far perdere .. la bussola a qualsiasi compagine, che essi sul proprio cammino si dovessero trovare , ogni Domenica , giocoforza a fronteggiare.
Ore 14,59 Stadio delle Due Strade , pronti via !
Ed è subito la squadra di casa che parte forte , riversandosi in Toto con “ferocia” nella metà campo avversaria rendendosi pericolosa, già al 12′ con Murras, il quale centrale difensivo, raccogliendo un passaggio invitante su punizione del trequartista Chiarelli, conclude di testa sfiorando il montante alla destra del portiere Aretino , il quale numero uno con un sospiro di sollievo , si può già ritenere conten.. Tiezzi , che questa sfera non sia terminata proprio alle sue spalle in rete.
Ed è ancora il portiere Gialloviola che si supera in altre due occasioni , al 13simo ed al 25simo , su tiri improvvisi scagliati rispettivamente da Conti e Santini .
Ma la “foga feroce” del Porta Romana , trova finalmente al 35 simo la sua giusta risposta con Gurioli , che su un batti e ribatti sorto in area di rigore , in conseguenza di un calcio d’ angolo , scarica un destro secco in rete da pochi metri di distanza dalla porta difesa dall’ incolpevole Tiezzi, che alla fine capitola ed è vantaggio 1 a 0 per noi.
Il secondo tempo s’ inizia con un brivido che percorre la schiena dei tifosi del Porta Romana , allorquando il numero sette avversario , con un movimento rapido in area di rigore calcia .. Sereni verso l’ angolino basso alla sinistra di Cecchi , che purtuttavia risponde da vero campione con una parata prodigiosa , deviando con le dita della mano sinistra il pallone in calcio d’ angolo , intervento plastico e formidabile quello del numero uno nero arancio , che incredibilmente mantiene le sorti dell’ incontro , ancora appese ai nostri colori .
È così arriviamo al 10 minuto della ripresa , con l’ episodio cruciale , che indirizzerà il destino della partita definitivamente dalla nostra parte .
Stavolta è Ciolli che si rende protagonista , allorquando su di una punizione battuta magistralmente da Chiarelli , in spaccata trafigge , ancora una volta, l’ incolpevole Tiezzi , portando a due le lunghezze di vantaggio a favore della nostra squadra del cuore .
Sulle ali dell’ entusiasmo , Chiarelli dal suo lato preferito che coincide col suo piede sinistro , calcia a botta sicura , ma sulla traiettoria bella tesa , è un difensore avversario che intercetta , salva e libera definitivamente .
La partita poi nel finale , si s.. Calderini ancor di più negli animi , con i nostri avversari che con attacchi disperati ci costringono a ripiegare e concentrare le nostre forze sulla linea difensiva .
Tanto per parafrasar un antico detto della Grecia Antica , anche in questo caso , come accadde per un .. Peloponneso un po’ più ad Est rispetto a noi e qualche secolo più indietro rispetto al nostro , la conclusione.. epica e’ sempre la medesima :
” …Se Atene piange , ..Sparta’ non ride…” .
È infatti il nuovo entrato … Sparta’ al posto del suo deluso compagno di reparto , che si rende subito protagonista di ben tre occasioni mancate sottoporta , che avrebbero potuto riaprire proprio nel finale le sorti dell’ incontro , circostanze quest’ ultime che si manifestano impetuose nei minuti finali con tiri conclusi fuori dallo “specchio” di un niente , “specchio” che definitivamente riflette la delusione cocente nei volti stanchi dei Castiglionesi , stavolta coscienti che niente possono più fare per rimediare a questa sconfitta che al 93 simo , implacabilmente, è sancita dal triplice fischio di quella direzione arbitrale , che la targa certamente ce l’ha di Pisa e che invece all’ anagrafe fa Gionfriddo .
Giornata quindi , ripeto , assolutamente fondamentale, per mantenere ancora vivo quel lumicino di speranza , che a questo punto della stagione fa morale sia per l’ animo indomabile della nostra squadra , che per affrontare con grande convinzione e tutto di un fiato il rush finale .