Bagno a Ripoli, 14 gennaio 2016 – Lo storico riparatore di tv e antennista Silvano Capanni è molto improvvisamente nella giornata di ieri. Il C.S. Porta Romana piange la scomparsa di un caro amico della società e porge le più sentite condoglianze alla famiglia. Il figlio Matteo Capanni ha indossato la maglia arancionera. Di seguito riportiamo il bellissimo articolo pubblicato sul portale www.gazzettinodelchianti.it.
Una vita intera trascorsa sopra i tetti, tra fili cavi e antenne di tutta Grassina e non solo.
Un mestiere nelle mani che lo aveva fatto conoscere da una intera comunità; che oggi invece lo piange.
Silvano Capanni, il riparatore delle tv e installatore di antenne, se ne è andato improvvisamente, venerdì 13 gennaio, nello sconcerto della famiglia, di tutti i compaesani e degli amici con cui aveva trascorso la sera precedente giocando a carte al circolo di Capannuccia.
In questo momento di dolore il figlio Matteo per conto anche della sorella Jessica e della madre Mery, ne ha tracciato un tenero ricordo insieme al Gazzettino del Chianti.
“La prima cosa che mi viene in mente è che aveva tantissimi amici, nonostante quel suo carattere a volte turbolento riusciva poi a farsi benvolere da tutti” inizia raccontando Matteo, comprensibilmente commosso.
“Dimostrava sempre massima disponibilità per tutti quelli che lo chiamavano – prosegue – anche se ormai da anni chiunque dicesse che aveva chiamato “I’ Capanni per far raccomodare il televisore” veniva schernito perché non sapeva mai quando sarebbe andato. Sì, vengo tra qualche giorno era solito dire”.
“Era vero – ricorda Matteo – diceva sempre sì a tutti, ma poi non riusciva a star dietro alle chiamate che riceveva. Magari usciva di casa borbottando, ma aveva un gran cuore. Stamattina stessa sarebbe dovuto andare da un amico per un lavoro”.
Con la sua inconfondibile Fiat Panda accessoriata di ombrello passava per Grassina a qualsiasi ora, sempre in versione lavorativa.
“Il suo modo di fare era a volte un po’ polemico – dice ancora Matteo – ma non diceva mai di no a nessuno. E a noi figli è riuscito a insegnare molto. Era un babbo vecchio stampo, inquadrato nelle sue idee, e la vita con lui non era stata facile. Ma era un gran lavoratore, una persona vera”.
I ricordi si infittiscono: “Gli piaceva il calcio, gli piaceva giocare a carte e non amava perdere, anche se poi succedeva spesso perché non è che fosse un campione. Ma questo gli permetteva di stare con i suoi amici”.
Da domani la sua vecchia Fiat Panda mancherà a tutti i grassinesi, mancherà lui con quel suo modo di fare con il quale si era guadagnato la fiducia della gente ed era entrato nelle loro case, un po’ vecchio stile ma fedele alla parola data.
Resterà per tanti grassinesi il suo ricordo, indelebile negli anni, anche solo come I’ Capanni.