Firenze, 19 ottobre 2017 – Stefano Fiorini, presidente dell’associazione dei preparatori atletici di calcio e che in passato ha lavorato anche nella Fiorentina, ha parlato degli infortuni dei calciatori all’interno della trasmissione Scanner su Tmw Radio citando anche Batistuta.
“Più uno si allena bene, più uno vive la sua attività nella maniera migliore e meno corre il rischio di incorrere in infortuni. Parlando in termini tecnici l’infortunio nel calcio è multifattoriale non dipende mai da una cosa sola. Per ridurre il numero di infortuni è necessario dedicare tanto tempo al proprio corpo in tutti ai suoi aspetti, dagli allenamenti in campo, da quello che viene fatto prima di entrare in campo e da quello che viene fatto una volta terminato l’allenamento. Non si può limitare a quell’ora, ora e mezza che viene fatta quotidianamente e sul campo. Infatti tutti i grandi club hanno un approccio ormai totalizzante nell’attività. Il calciatore va alla mattina e fanno colazione insieme, pranzano insieme e rimangono al centro sportivo per quello che gli è necessario, e più un calciatore è consapevole di questo e più si dedica a mantenere in buona efficienza il proprio corpo. Il riposo quanto è importante? Il riposo e la rigenerazione sono importanti quanto l’allenamento. L’alimentazione è anche fondamentale, tanto che nell’organizzazione del club Italia, la nutrizione non è più nell’area sanitaria ma in quella della performance, legandola alla prestazione del calciatore. Di solito ad alti livelli due pasti su tre sono controllati. Il buon vecchio Trapattoni faceva allenamento solo la mattina, perché costringeva il giocatore ad andare a letto presto la sera”.
Batistuta come si gestiva?
“Gabriel è stato sempre irreprensibile un professionista vero di esempio per tutti. Ancora oggi cura l’alimentazione in maniera importante. E’ sempre stato attento alla cura di sé. Ci sono stati tanti campioni ma pochi hanno fatto per 10 anni 20 gol tutti gli anni, giocando il 90% delle partite”.
Fonte: FirenzeViola.it