Firenze, 15 aprile 2018 – Intervista al capitano del Porta Romana Andrea Santini: «Avremmo voluto chiudere il campionato con una vittoria davanti al nostro pubblico, purtroppo non abbiamo interpretato la gara nel modo corretto. Peccato, ci eravamo dati l’obiettivo di finire il girone di ritorno imbattuti. In ogni caso abbiamo fatto una bellissima annata, fatta di tanti successi, chiudendo al secondo posto, miglior piazzamento di sempre per il Porta Romana. Vuol dire che tutte le componenti, società, staff tecnico e squadra, hanno lavorato nel modo corretto. Per me che sono qua da tanto tempo è motivo di orgoglio e grande soddisfazione, non dimentichiamoci il percorso che ha fatto questa società per arrivare ai vertici in Eccellenza, provenendo da categorie inferiori. Detto questo, non ci accontentiamo di quanto fatto fino ad oggi, abbiamo un grande obiettivo davanti a noi, i play-off. Sinalunghese o Grassina? Non abbiamo preferenze, sono partite singole dove può succedere di tutto. Sono gare da affrontare senza paura, vanno sentite ma nel modo corretto, con la voglia di giocarle. Ero in campo tre anni fa nella finale persa a Sesto, quando un’annata si prolunga così a lungo, con un dispendio di energie importante, e ne esci sconfitto è pesante. Quest’anno vorrei prendermi una rivincita, sarebbe bellissimo riuscire a portare in fondo i play-off. Il momento chiave del nostro campionato? Non vedo una singola partita o una vittoria in particolare, credo che ci sia sempre stata una diffusa convinzione nei nostri mezzi. Il segreto è stato il benessere che si è creato tra i ragazzi dello spogliatoio, non è sempre scontato che ci sia questa armonia e voglia di stare insieme. Siamo veramente un bellissimo gruppo. A livello personale è stata un’annata caratterizzata dall’infortunio che mi ha tenuto fuori per un girone, sono stati giorni difficili, anche per la mia famiglia. La cosa bella è che è questo evento è stato superato nel migliore dei modi. Quest’anno ho segnato più degli anni passati? Per motivi tattici mi è capitato più spesso di trovarmi vicino alla porta, se vengono i gol mi fa ovviamente piacere, soprattutto se dovessero servire per raggiungere un traguardo prestigioso…»