Firenze, 7 ottobre 2018 – Le parole del ds Niccolò Chiarelli al termine della gara contro il Foiano: «Purtroppo siamo a commentare un’ennesima sconfitta. Al di là del risultato negativo, l’aspetto più preoccupante è l’atteggiamento della squadra, che alle prime difficoltà si abbatte e non riesce a venire fuori. Nel primo tempo abbiamo creato tanto ma non siamo riusciti a concretizzare, nel secondo tempo alla prima occasione siamo andati sotto, siamo riusciti a pareggiare, ma poi ci siamo rifatti gol praticamente da soli. Questa è la partita in sintesi. Tradotto: servono più attenzione, una diversa attitudine, la voglia di mettersi a disposizione del compagno. La sosta aiuterà il nuovo allenatore a provare nuove soluzioni, a lavorare sul gruppo. Ma non è un problema di allenamenti, durante la settimana i ragazzi hanno sempre lavorato bene, senza risparmiarsi. Qua il problema di attenzione e voglia durante la gara. Voglio dirlo chiaramente: basta alibi, da questo momento ognuno si deve assumere le proprie responsabilità, siamo la seconda società di Firenze e ai ragazzi non manca niente. Quello che poteva fare, la società l’ha fatto. Questa è una squadra che come potenziale non vale gli attuali 0 punti, ma che invece come prestazioni continua a dimostrare di valere 0 punti. Voglio vedere il carattere, la voglia di riscatto. Qua ci sono ragazzi con trascorsi importanti, che devono dimostrare che se sono qua è perché qualcuno nelle categorie superiori ha sbagliato a non prenderli o a non confermarli. Giocatori che con le loro prestazioni invece oggi sono in fondo alla classifica di Eccellenza. L’allenatore? Con mister Calderini c’è piena sintonia, è venuto al Porta Romana con entusiasmo e umiltà, si è messo a disposizione, è dedito alla causa. Ovviamente non è in discussione, semmai qualcuno dovesse scriverlo. Abbiamo dovuto cambiare guida tecnica per problemi personali di Gelli, ma nel passaggio da Gelli a Calderini per adesso le cose non sono cambiate, il prossimo passo se le cose non cambiano sarà cambiare parte dei giocatori. Sono tutti sotto esame, da qua a novembre, se non prima, valuteremo tante cose. Evidentemente anch’io ho fatto degli errori nel non riuscire a trasmettere pienamente lo spirito di questa società ai giocatori. Ho creduto negli uomini prima che nei giocatori, ma per il momento non sono stato ripagato…»