Firenze, 24 settembre 2019 – Intervista a Ranieri Salvini, match-winner contro la Sinalunghese: «Vittoria importantissima, ottenuta contro una squadra molto forte. Con il mister avevamo preparato bene la gara in settimana, loro sono una squadra che cerca di costruire sempre dal basso, noi siamo stati bravi nella pressione offensiva, io e Mearini e con l’aiuto dei centrocampisti, così da costringerli a rilanciare lungo. Siamo stati bravi a non metterli in condizione di giocare bene la palla.
E’ stata una gara con tante emozioni, abbiamo tenuto bene il campo, non ci siamo demoralizzati dopo il rigore sbagliato. Il mio gol? Ho ricevuto palla sulla sinistra, ho puntato l’avversario e ho tirato a fil di palo. Prima del Porta Romana ho sempre giocato in posizione arretrata, come centrocampista centrale davanti alla difesa o come mezzala, dall’anno scorso mister Calderini mi ha provato come trequartista e così sono ripartito con mister Lacchi. Negli ultimi 5 anni non ho segnato più di 4-5 gol, quest’anno sto avendo molte più occasioni, il mister mi chiede di provare a fare l’ultima giocata, dribbling e tiro, per provare a incidere anche a livello di bonus.
Dove possiamo arrivare? C’è entusiasmo, siamo ripartiti bene dopo il bel finale anno scorso. L’obiettivo è non essere coinvolti nella lotta per evitare i play-out, certo vedendo lo spirito di gruppo che si è creato, io un pensierino ai play-off lo faccio.
Il mio percorso? Ho iniziato da bambino nei Pulcini del Bagno a Ripoli, accanto a casa. Poi a 8 anni sono passato alla Fiorentina, dove sono rimasto per 9 stagioni. Poi purtroppo ho dovuto affrontare un’operazione importante, sono passato a Empoli, dove in due anni di Primavera ho subito altre quattro operazioni alle anche e ai ginocchi. Come sono arrivato al Porta Romana? A Empoli praticamente non ho mai messo piede in campo, stavo pensando di smettere, dopo aver visto sfumare il sogno di diventare un calciatore professionista a causa dei problemi fisici. Sono molto amico di Alessandro Vecchi, Ale mi ha proposto di dare una mano alla squadra, che in quel momento era penultima. Ho trovato un bellissimo gruppo, tutti insieme abbiamo costruito un miracolo, Vecchi alla fine ha fatto 15 gol. L’ambiente arancionero mi ha fatto ritrovare la voglia di giocare a calcio, la società è gestita da persone che trattano tutto come una famiglia. Poi c’è un bellissimo gruppo di amici, spesso facciamo delle cene di squadre, dopo gli allenamenti e le partite c’è voglia di ridere e scherzare. L’ambiente è sicuramente il fattore in più del Porta Romana: strutture, campo, palestra. A Porta Romana sto da 10.
Gli anni nella Fiorentina e nell’Empoli? Ho giocato con tantissimi ragazzi che oggi sono in serie A, da Zaniolo a Sottil. Allenatori? Se devo dire un nome sono legato al mio mister Allievi Nazionali, Matteo Cioffi. A Empoli invece ho conosciuto Andreazzoli, è veramente un mago. Uno spettacolo vedere i suoi allenamenti, le analisi video. Ho toccato il mondo dei pro, è stato bello…»