(il ds Niccolò Chiarelli insieme a mister Stefano Lacchi)
Firenze, 14 ottobre 2019 – Intervista al ds Niccolò Chiarelli: «La gara contro il Sangimignano rappresentava un bivio importante dopo la battuta d’arresto contro la Lastrigiana. E’ arrivata la risposta che mi aspettavo, conosco bene il valore di questo gruppo e so che lavoro viene portato avanti da mister Lacchi e dal suo staff durante la settimana. La squadra è attrezzata per fare un campionato di livello, è ancora presto per dire dove possiamo arrivare, ma una cosa è certa: con questo gruppo di ragazzi, con questo allenatore, con questo staff e soprattutto con questa compattezza societaria ci potremo togliere delle belle soddisfazioni. Sì, sono veramente contento. Perché vedo un gruppo vero, dove tutti sono pronti a dare tutto per i compagni. E perché in tutto quello che stiamo facendo c’è lo spirito autentico del Porta Romana: avete visto quanti dirigenti c’erano domenica a Certaldo? Questa vicinanza tra società, staff e squadra fa la differenza, parlare solo di “noi”, e non di “noi” e “loro”, porta punti preziosi in classifica.
Fino ad oggi siamo in linea con quelle che erano le aspettative, pur avendo pagato qualcosa a livello di assenze perché non abbiamo praticamente mai avuto la squadra al completo. Ci manca forse qualcosa, anche e soprattutto per errori nostri.
La partita contro la Lastrigiana è capitata nel momento peggiore, per loro dopo 3 sconfitte nelle prime 4 giornate era un crocevia. E di fronte avevamo un allenatore che conosce a memoria tutti i nostri giocatori.
Stiamo sviluppando il lavoro di rivoluzione totale dell’anno scorso, quando sono arrivati 16-17 giocatori nuovi, ragazzi che si dovevano conoscere e allo stesso tempo si dovevano adattare ad un campionato nuovo come quello di Eccellenza. Nella seconda parte della stagione il lavoro del mister e della società ha dato i suoi frutti. In estate poi è stato tutto più facile, i ragazzi volevano tutti rimanere al Porta Romana. Abbiamo dato continuità, affidando il gruppo ad un allenatore come Lacchi e inserendo i giocatori che ci servivano. Siamo andati a prendere i ragazzi che volevamo. Il primo anno è stato di rivoluzione, quest’anno abbiamo dato continuità con innesti mirati.
La Juniores? Non sono d’accordo con chi dice che siamo un po’ indietro rispetto aspettative. Abbiamo fatto una scelta chiara e condivisa, come lo scorso anno, quella di partire con tanti ragazzi esordienti nella categoria. Abbiamo 5-6 ragazzi del 2002 titolari ogni sabato. Noi lavoriamo per il futuro, per avere i ragazzi pronti per l’anno prossimo. Fin qui non siamo stati nemmeno fortunati, abbiamo dovuto fare i conti con tanti infortuni. Abbiamo pareggiato tanto, preso qualche gol evitabile. Bisogna insistere, l’obiettivo non è vincere campionato, ma creare i nuovi Aragoni, Cirri, Di Cosimo, Paita, Geneletti, La Volpe. Ho fiducia perché vedo la coesione del gruppo di lavoro…»