Firenze, 18 dicembre 2019 – Il bellissimo articolo di Filippo Baffa, pubblicato sul Corriere Fiorentino in edicola oggi.
Il calcio racconta spesso storie di corsi e ricorsi, discese ardite e risalite. E così Foiano, val di Chiana, nel piccolo mondo del Porta Romana diventa un posto speciale. Dieci mesi fa una sconfitta su quel campo in provincia di Arezzo fa precipitare la squadra dell’Oltrarno al penultimo posto, con lo spettro della retrocessione mai così concreto dall’approdo in Eccellenza datato 2012. Un gran finale di stagione regala invece la salvezza diretta agli arancioneri che domenica, sullo stesso campo, vincendo 1-0 hanno conquistato il titolo di campione d’inverno.
Dal punto più basso a quello più alto, per una società che è diventata una solida realtà nella Firenze del pallone — con una partnership su calcio femminile e giovanile con la Fiorentina, mantenuta anche dalla nuova proprietà viola — senza perdere lo spirito originario che la contraddistingue. Amici che si sono presi a cuore il club in cui giocavano, crescendo assieme. Da settembre in panchina c’è Stefano Lacchi, un mister «fatto in casa» come del resto tutto lo staff tecnico, dal suo vice ed ex compagno di squadra Leonardo Mastrantoni, al ds Niccolò Chiarelli che ha da poco appeso gli scarpini, e in generale una dirigenza che ormai da anni condivide un percorso vissuto assieme. «Al Porta Romana sono arrivato nel 2003 da giocatore, in Terza Categoria», ricorda Lacchi. Che è diventato tecnico prima delle giovanili, poi della promozione e del primo campionato in Eccellenza.
Dopo qualche anno in esilio nella scorsa stagione il ritorno alla guida della Juniores arancionera e da settembre della prima squadra. «Siamo partiti per fare bene, eravamo fiduciosi di avere una buona base, solida, ma a questi livelli non immaginavamo di poter arrivare», dice Lacchi commentando il girone d’andata chiuso in testa alla classifica per la prima volta nel principale campionato dilettantisco a livello regionale.
«Il mercato — continua — cambia un po’ le carte in tavola, ma di sicuro noi vogliamo continuare a divertirci giocandocela con tutti. Dove si può migliorare? Sugli infortuni: averne di meno lo potremmo considerare il nostro mercato». Niente voli pindarici, predica calma il presidente Lorenzo Taiti. «Gli obiettivi non cambiano — spiega — quest’estate abbiamo puntato su una ristrutturazione societaria che ci permettesse di continuare a fare calcio a modo nostro, in maniera sostenibile, e divertendosi».
Ci stanno riuscendo, nonostante l’assenza prolungata per infortunio del centravanti Alessandro Vecchi, e a dispetto di squadre di altro blasone, come Poggibonsi e Colligiana. «Il Badesse ha fatto uno squadrone — racconta il numero uno del Porta Romana — noi puntiamo ancora a una salvezza tranquilla, raggiunta quella poi vediamo che succede». Niente passi più lunghi della gamba, la filosofia rimane quella di sempre. Ma neppure tirarla indietro la gamba, soprattutto da campioni d’inverno.