Firenze, 15 gennaio 2020 – Intervista a Rossano Bastianelli, preparatore dei portieri del Porta Romana: «Il pareggio contro la Sinalunghese? Domenica la squadra mi ha entusiasmato, abbiamo disputato una partita meravigliosa contro una delle candidate più accreditate alla vittoria del campionato. Abbiamo superato un banco di prova importante, dimostrando di non essere per caso nelle posizioni di vertice della classifica. Faccio i complimenti a mister Lacchi e a tutti i ragazzi.
Domenica contro le Badesse? Sarà uno scontro diretto, importante ma probabilmente non decisivo, visto che mancano ancora diverse giornate. E’ una settimana di intensa preparazione, i ragazzi stanno dando il massimo, hanno tutti grande voglia di esserci. Conosciamo la forza dei nostri avversari, li abbiamo rivisti anche nella finale di Coppa Italia, sarà una battaglia ma partiamo assolutamente alla pari.
Nostra stagione oltre ogni previsione? Fin dall’inizio avevamo percepito che stava succedendo qualcosa di importante, si è formattato un gruppo molto coeso, giovane e con tanta voglia di fare. I risultati per fortuna sono arrivati subito e hanno portato positività accrescendo la consapevolezza.
E’ un gruppo che incarna i valori storici del Porta Romana? Sì, questo è un gruppo speciale, composto da ragazzi che hanno sposato in pieno lo spirito del Porta Romana, fondato sull’amicizia, l’aiuto vicendevole, la voglia di onorare sempre e comunque i nostri colori. Questi ragazzi hanno dimostrato di voler stare dentro questa società, in estate in molti sono stati cercati da altre società ma sono voluti rimanere tutti.
La stagione di Morandi? La fascia ha dato qualcosa in più a Yuri, che già di suo è un ragazzo caratterialmente disposto a prendersi le responsabilità che il suo ruolo impone. Yuri con le sue parole e anche con i suoi silenzi è stato determinante per la crescita di questo gruppo. A livello tecnico in queste categorie ci sono pochi portieri con le sue qualità. Lavorare con Morandi mi ha dato grande soddisfazione. Il primo anno a Porta Romana è stato il più importante, abbiamo fatto soprattutto un lavoro di rigenerazione, lavorando tanto sull’aspetto mentale. Anche perché a livello tecnico c’è poco da insegnare ad un portiere con la sua esperienza.
Il livello dei portieri nel campionato di Eccellenza? Negli anni passati c’era la moda di buttare nella mischia portieri giovanissimi, in quota, con il rischio di bruciare dei ragazzi perché a 17 anni sono pochissimi i talenti naturali alla Donnarumma. Ho visto tanti, troppi, ragazzi fare un anno da titolari e poi sparire. Quest’anno le squadre più importanti sono tornate ad affidarsi a portieri fatti, in grado di portare dei punti alle loro squadre. Oltre a Yuri, penso ad esempio a Manis delle Badesse, a Liberali del Foiano, a Muscas della Lastrigiana.
Geneletti? Già alla fine dell’anno scorso poteva essere un prospetto da lanciare in pianta stabile nelle prime squadre. Prima di tutto è un ragazzo in gamba, con la testa sulle spalle. E poi ha delle buonissime potenzialità tecniche. Ma ho cercato di farlo aspettare, convinto che un anno di maturazione in più gli farà molto bene. Il futuro è suo.
Romagnoli? Ha avuto l’opportunità di esordire in Eccellenza, lo seguo già da due anni, potenzialmente è un ragazzo che ci potrebbe dare delle soddisfazioni. Prima di tutto deve rendersi pienamente conto delle sue potenzialità, cosa non sempre facile a 16-17 anni. Fisicamente è il format del portiere perfetto, deve crescere punto di vista tecnico e mentale.
La Volpe? Veniva da un campionato Allievi provinciale dove non giocava titolare. Con tanta volontà e applicazione sta diventando un portiere affidabile. Tra l’anno scorso e quest’anno ha già collezionato una ventina di presenze nel campionato Juniores d’élite. Come gli dico sempre, non sarà mai un Buffon, ma è certamente un portiere su cui si può contare.
Il campionato Juniores élite? Forse è il più bel campionato a livello di settore giovanile, a mio avviso molto più interessante da un punto di vista tecnico rispetto a quello Juniores nazionali. E’ un torneo nel quale si vedono quelli che un domani potrebbero diventare i giocatori veri.
Il nostro campionato? Non stiamo andando benissimo, abbiamo ottenuto risultati molto altalenanti, con prestazioni oltre la media e battuta d’arresto inspiegabili come a Montelupo. Faccio un grande in bocca al lupo al mister perché ha un compito difficile, far capire ai ragazzi che sono entrati nel calcio vero e devono guadagnarsi tutto. Il Porta Romana non può permettersi di perdere questa categoria.
Come sta cambiando il ruolo del portiere? Vedo il portiere sempre più integrato all’interno della squadra, ormai di fatto è l’11° giocatore in campo. Le esercitazioni su parate e tiri in porta servono sempre meno, anche gli allenamenti dei portieri saranno sempre più integrati con quelli del resto della squadra. Noi preparatori dovremo adattarci sempre più alle richieste del mister, alle sue idee su come far ripartire la squadra. Dovremo lavorare molto di più sui piedi che sulle mani…»