Firenze, 31 gennaio 2020 – Si è conclusa con l’assoluzione di tutti gli imputati l’udienza preliminare sulla frode sportiva nel calcio dilettanti nata dall’inchiesta della Procura di Prato nel 2017.
Ieri il gup ha prosciolto tredici imputati dall’accusa di frode perché il fatto non sussiste. Tra loro c’è Paolo Toccafondi, ex amministratore delegato della società sportiva Ac Prato e Stefano Fiorini, ex direttore sportivo del Porta Romana.
Toccafondi andrà a giudizio per un solo episodio e riguarda l’ingresso di un giocatore che era stato fatto passare come figlio naturale di una donna mentre il test del dna aveva documentato che non lo era.
L’inchiesta condotta dai pm Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli era nata dalla denuncia di un ex allenatore delle giovanili della Sestese ed esplosa nell’estate 2017, portando a quattro misure cautelari. Toccafondi era stato interdetto per quattro mesi dall’attività, il presidente della Sestese Filippo Giusti era finito ai domiciliari mentre una donna ivoriana era finita in carcere perché si era finta madre di uno dei giocatori. Giusti due anni fa ha patteggiato la pena a un anno e otto mesi.
L’inchiesta della Procura di Prato dal 2012 al 2016 aveva individuato almeno sei baby calciatori fatti arrivare in Italia per ricavare profitto in violazione delle norme Fifa.
Nel giugno 2018 era arrivato il verdetto della giustizia sportiva: Giusti, aveva patteggiato quattro anni di inibizione e la retrocessione d’ufficio in Promozione della Sestese. Grazie alla sua collaborazione ha evitato la radiazione e l’esclusione del club ai tornei giovanili. Toccafondi aveva patteggiato 20 mesi di squalifica e 12 mila euro di multa.
Fonte: Corriere Fiorentino