“Caro Emiglio ti scrivo, così mi distraggo un po’…”, potrebbe iniziare così la mia ultima lettera al mio amico Emilio, che ci ha lasciati, proprio in questi giorni, con l’espressione un po’ così, come a dire: “Scusate ragazzi, ma si è fatto tardi. Me ne devo proprio andare…” E noi, costernati e dispiaciuti, a lui: “Ma come Emilio, di già? Resta ancora un po’ insieme a noi”.
Sì, proprio lui, Emilio Guercini, Emiglio per gli amici, l’uomo che nacque due volte nel ‘42, a Greve in Chianti il 6 novembre, o forse il 5 o forse il 7, sotto le bombe degli alleati. Poi approdò nella famiglia del Porta Romana a fine anni sessanta, pochi anni dopo la nascita della stessa e qualche anno prima che arrivassimo noi, i ragazzi di Bibe.
E così nacque quella lunga storia d’amore tra lui e la società neroarancio, una storia mai interrotta e vissuta insieme a un gruppo sportivo fatto di uomini veri che hanno fatto la storia di questa gloriosa associazione che è diventata, poi, anche la loro famiglia: Giorgio, Luciano, Piero e, non per ultimo, il prode Emilio, l’ultimo superstite di questi appassionati e virtuosi dello sport, diventato ormai l’ultimo anello di congiunzione tra il passato, presente e il futuro, almeno fino a quando anche lui ha deciso di raggiungerli, proprio lassù, dove il tempo non conosce limiti e lo spazio i suoi confini.
“E siccome sei lontano, più forte ti scriverò!”.
Lui era un puro, un nostalgico dei tempi che furono, l’ultimo dei comunisti veri, tanto che quando, anni fa, andammo in trasferta ad Anghiari, quasi si emozionò nel vedere il simbolo della falce e martello sopra a quello del PD, a fianco della sede locale della sinistra italiana che fu prima di Togliatti e poi di Berlinguer.
E il prossimo turno di campionato vedrà di scena la nostra squadra del cuore proprio ad Anghiari, dove ci aspetterà una battaglia, si sa, e dove mi si stringerà il cuore a riveder quel simbolo del suo passato che, tra le viuzze del centro storico della cittadina della val tiberina, incantò il suo sguardo.
Lui era un puro, lo ripeto e lo ripeterò ancora, sino a che, almeno, conserverò la mia voce, ma con un solo difetto che si portava appresso sin dai giorni dell’adolescenza, che noi ragazzi di Bibe, con affettuoso sarcasmo, non mancavano mai di farglielo notare: era spudoratamente “gobbo”!
“Da quando sei partito c’è una grossa novità..!”
Sì Emilio, “l’anno che verrà” è ormai alle porte, e la novità sarà proprio questa:
anche se sei partito rimarrai sempre al nostro fianco, come un angelo custode, pronto, in ogni momento della nostra vita sociale, a impreziosirci di quelle perle di saggezza che solo da uno spirito buono e puro, come il tuo, ci potrebbero essere donate per il resto della nostra vita, intervallate, certo, da qualche mugugno, tipico dei tuoi, del tipo: “La volete chiudere o no quella porta che fa freddo?” oppure, seduto sugli spalti dello stadio Bozzi, in apprensione per i nostri colori: “Vuoi passare quella palla o no..? Buttala via!!!!”
Ciao Emilio, ci mancherai molto. La tua partenza ci ha addolorato alquanto e la nostra vita al Porta Romana non sarà più la stessa senza di te. Ma il tuo spirito tra di noi non mancherà mai di ricordarci che umiltà, passione, amicizia e solidarietà sono alla base per poter proseguire l’opera iniziata circa sessant’anni fa da Giorgio e compagni e di consigliarci, magari, anche qualche succulenta ricetta per allietare le nostre serate al campo dove brinderemo, certamente, al tuo dolce e indimenticabile ricordo.
Addio Emilio, che la tua anima di uomo perbene possa riposare in pace in quella fetta di Paradiso riservata a tutti gli uomini di onore che hanno fatto grande il Porta Romana e che saranno sempre di esempio per noi ragazzi di Bibe, incaricati dal destino a proseguire la loro missione.
Certo di interpretare con questa missiva i sentimenti di tutti i ragazzi di Bibe, ti saluto Emiglio e grazie di tutto,
Giacomo Grazzini
Si informa che Emilio è esposto presso le Cappelle Ofisa in via delle Panche 56 a Firenze. Lunedì 27 alle ore 14:30 ci sarà una benedizione per l’ultimo saluto a Emilio.
Il triangolare di Natale previsto per martedì 28 dicembre è annullato in segno di lutto.