Firenze, 27 agosto 2020 – Il Porta Romana riparte, con tutte le incognite del caso. Dopo cinque mesi senza calcio giocato (un lungo periodo nel quale la società arancionera si è riorganizzata, con un nuovo Presidente e un consiglio rinnovato che hanno riacceso l’entusiasmo e la voglia di partecipare), i ragazzi sono tornati in campo per la preparazione pre-campionato. Nel pieno rispetto dei protocolli anti-Covid: il rialzo della curva dei contagi impone a tutti la massima serietà.
«Dopo 5 lunghi mesi di astinenza forzata sicuramente c’era una gran voglia di ripartire – dice il Presidente Lapo Cirri – questa è stata la spinta a rispettare i programmi che prevedevano l’inizio della preparazione per il 24 agosto. Altre società, comprensibilmente, hanno preferito posticipare l’inizio delle attività a causa dei severi protocolli Covid imposti dalla Federazione, che ci hanno costretto a sforzi notevoli per il rispetto delle norme, e che non tutte lo società, per strutture ed organizzazioni, saranno in grado di sostenere. Non a caso il CRT si sta muovendo per cercare di rendere più praticabili gli attuali protocolli, in particolare relativamente alle tempistiche dei match days ed alle responsabilità delle Società e dei loro Presidenti. Come detto però la voglia di ripartire ha prevalso al primo naturale pensiero che è stato “ma chi ce lo fa fare”, e questo input a riprendere è giunto in primis dai ragazzi. Fortunatamente la struttura del nostro impianto dispone di spazi e logistiche importanti che ci stanno consentendo, non senza sforzi, la ripresa delle attività nel pieno rispetto ed attuazione dei protocolli, almeno per ciò che riguarda gli allenamenti. Per quanto riguarda invece l’attività agonistica e la ripresa dei campionati il discorso è più complesso: vedremo se la voce di tutte le Società Toscane riuscirà ad arrivare ed a farsi sentire laddove conta. Se, come ci auguriamo, i campionati inizieranno, sicuramente ci faremo trovare pronti: visti i gironi a meno squadre ed il minor numero di partite sarà fondamentale partire col piede giusto ed al 100 per 100!»
Il direttore sportivo Niccolò Chiarelli spiega: «Siamo attenti ad ogni dettaglio, non possiamo permetterci errori. Per la sicurezza di tutti, abbiamo organizzato test sierologici per giocatori e staff. All’arrivo al campo si procede con la misurazione della febbre e con il rilascio dell’autocertificazione di assenza sintomi. Poi registriamo le presenze nell’impianto per il tracciamento. Anche durante gli allenamenti si cerca di lavorare il più possibile a stazioni, a piccoli gruppi. Abbiamo ogni giorno 30 bottiglie da 1,5 litro, i ragazzi tengono il distanziamento anche mentre bevono. Per quanto riguarda gli spogliatoi abbiamo condiviso la scelta con i ragazzi: abbiamo spostato le panche all’aperto, i ragazzi si spogliano fuori poi fanno la doccia in 3 per volta. Dopo ogni doccia si procede alla sanificazione delle maniglie. E’ difficile fare calcio così, ma è l’unico modo possibile oggi. Amichevoli? Parliamo piuttosto di allenamenti congiunti, come da protocollo. Sabato 29 c’è un allenamento congiunto con il San Donato…»
Mister Stefano Lacchi aggiunge: «Non è semplice, si cerca di gestire la situazione seguendo alla lettera le indicazioni del protocollo. Non utilizziamo gli spazi al chiuso, niente palestra e mensa. La società ha organizzato i test, dobbiamo ringraziare il presidente e il consiglio perché ci stanno mettendo nelle condizioni di lavorare il più sicuri possibile. Siamo felici di tornare in campo, ma purtroppo è un momento particolare, surreale, per i dilettanti è tutto più difficile rispetto ai professionisti. Anche i lavori e le esercitazioni sono diverse dal solito, dobbiamo igienizzare gli strumenti dopo ogni utilizzo…»